I vescovi si mobilitano per il 20 giugno

di Costanza Signorelli
La Nuova Bussola Quotidiana, 8 giugno 2015

«Auguro alla vostra Manifestazione un pieno successo, con la certezza che porterà un contributo prezioso alla vita della Chiesa e di tutte le persone che hanno a cuore il bene dell’intera umanità». Termina così il messaggio che monsignor Vincenzo Paglia, in qualità di Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha voluto indirizzare al Comitato "Difendiamo i nostri figli" in occasione della manifestazione in difesa della famiglia e dei figli, prevista per il prossimo 20 giugno, ore 15:30 in piazza san Giovanni in Laterano a Roma.

Un messaggio di sostegno chiaro e coraggioso che annuncia una Chiesa animata dalla «forte volontà di promuovere la famiglia quale dono di Dio, per la realizzazione dell’uomo e della donna creati a sua immagine e quale cellula fondamentale della società». Una famiglia «dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri e dove i genitori trasmettono la fede ai figli», monsignor Paglia riprende così le parole delle stesso Pontefice nel recente incontro con i vescovi europei.

Un messaggio che invita a prendere le distanze con decisione dalla mentalità di questo mondo «che irrompe pericolosamente dentro le mura domestiche e impedisce che con pazienza e tenacia si formi una famiglia solida». Perché «nella società si fa sempre più pericolosa la tentazione di vivere e crescere da soli, in una vita impostata solitaria, come se gli altri fossero avversari o nemici».

Ma, anche e soprattutto, un messaggio che invita tutti ad un’azione ed una presa di posizione decise: «I nostri figli, i bambini di oggi, attendono da noi un’assunzione seria e profonda di responsabilità perché sappiamo mostrare loro e al mondo intero la ricchezza e la grandezza della famiglia cristiana» perché «se il mondo sa costruire solo legami brevi, noi vogliamo una famiglia lunga! Se la società si fa liquida, noi proponiamo una famiglia forte, salda, fondata sulla roccia del Vangelo e della Chiesa». Con queste parole il Presidente non fa sconti sulle profonde ragioni che muovono il Pontificio Consiglio per la Famiglia ad una manifesta adesione all’iniziativa di sabato.

Monsignor Vincenzo Paglia però non è solo, a lui si aggiungono le testimonianze che alcuni cardinali, vescovi e rispettive diocesi hanno reso nelle scorse settimane, proprio in favore della manifestazione.

Lo ha fatto monsignor Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, che, esprimendo la sua «profonda e grata adesione» ha sottolineato che «c’è la volontà di distruggere la radice profonda e culturale del nostro popolo. Quello che è in questione non è soltanto la difesa del grande tesoro della tradizione della famiglia cattolica - che è stata il soggetto vivo ed attivo per secoli della vita sociale - ma la possibilità di una libertà autentica della persona in tutte le fasi della sua vita, dalla nascita fino alla fine.(…) Questa manifestazione, del prossimo 20 giugno a Roma, travalica i confini stessi della tradizione cattolica, travalica i confini del nostro popolo per diventare una forte difesa del bene comune della nazione; perché dove non c’è libertà di esprimere pienamente le proprie posizioni culturali, religiose, sociali e politiche la democrazia è gravemente offesa. E coloro che si presentano come una minoranza vilipesa dalla violenza ideologica, in sostanza sono una maggioranza che si pone in termini di assoluta indiscutibilità e intolleranza. Questo ci stimola a lavorare seriamente per il bene del nostro Paese».

Alla voce di monsignor Negri, fa eco quella del cardinale Camillo Ruini: anche lui non ha risparmiato di render note le ragioni che lo portano a sostenere con convinzione le famiglie in questa battaglia. In una recente  intervista di Matteo Matzuzzi su Il Foglio, circa i temi della famiglia e le proposte di legge che intendono distruggerla, ha dichiarato: «Spero di cuore che le iniziative che proprio ora si stanno prendendo su questi punti abbiano un forte successo, a cominciare da quella del 20 giugno prossimo (…)». Quanto poi alle modalità più opportune per i cattolici di testimoniare le proprie convinzioni, ha aggiunto: «Non si tratta di fare le “guerre culturali”, ma di esprimere la concezione cristiana dell’uomo, con le parole ma anche con la prassi di vita e con comportamenti concreti, tenendo sempre uniti la verità e l’amore al prossimo. Come non dobbiamo aggredire nessuno, così non dobbiamo assolutamente rinunciare a dire chiaramente la verità e a testimoniarla con la vita».

Il sostegno arriva anche dal cardinale Agostino Vallini, che con il suo Vicariato di Roma è stato tra i primi a schierarsi in favore della manifestazione, dalla diocesi di Foligno che «incoraggia la manifestazione» invitando «le famiglie e le persone di buona volontà a prendervi parte», dalla diocesi di Perugia che condivide «gli obiettivi di difesa dei diritti dei minori e di tutela della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio», così come da quella di Trieste, il cui arcivescovo monsignor Gianpaolo Crepaldi ha pubblicato ieri un suo articolo di sostegno proprio su La Nuova BQ. E poi ancora, dal vescovo di San Marino Andrea Turazzi, alla diocesi di Livorno, dall’Arcidiocesi di Reggio Calabria, alla Diocesi di Campobasso e a tutte quelle che si stanno unendo nelle ultime ore.

Sebbene, dunque, la manifestazione del 20 giugno sia e voglia rimanere aconfessionale e apartitica - proprio perché nasce in seno all’esperienza del mondo laico e intende darne piena rappresentanza – le famiglie non possono che sentirsi rinfrancate e accompagnate dalle parole di questi pastori e proseguire ancora più decise nel difficile ed entusiasmante cammino verso una società più vera e più giusta per tutti.

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