IL NOSTRO PROGRAMMA PER CARPI
PROGRAMMA
ELETTORALE DELLA COALIZIONE A SOSTEGNO DI ROBERTO BENATTI SINDACO DI
CARPI
“E’
ora di cambiare verso”.
TAGLIO DELLE TASSE
Le
tasse comunali devono essere ridotte al minimo,
specie quelle sulla prima casa, e quelle per gli italiani meno
abbienti e per le piccole imprese del territorio. Nel resto del
programma troverete le nostre proposte di riduzione di spesa e,
conseguentemente, di tasse. Ci tenevamo a iniziare la descrizione del
programma con questo punto imprescindibile, specie in questo momento
di crisi.
SOCIALE
I
servizi sociali oggi sono gestiti secondo criteri che andavano bene
fino a qualche anno fa, ma che non tengono conto della crisi e
soprattutto della sostenibilità a lungo termine e degli impatti sul
futuro dei nostri giovani delle scelte politiche che vengono fatte.
L’accoglienza
dei bisognosi è giusta. Ma non ci sono più soldi per tutti, e
adesso i bisognosi siamo noi.
Purtroppo, e diciamo purtroppo, bisogna sospendere entro uno/due anni
i contributi a chi non ha più un futuro qui, a chi non ha un lavoro
e non lo troverà mai, a chi non sta pagando da mesi o anni il
condominio, le bollette, eccetera e vive solo con i soldi del Comune
e della Caritas. Purtroppo chi non ha un futuro sta togliendo parte
del futuro ai nostri giovani e ai nostri anziani.
Noi
vogliamo agevolare il rientro di chi vuole o deve andarsene da Carpi.
E vogliamo spostare finalmente l’attenzione sui giovani italiani
senza lavoro e su quelli che vogliono metter su famiglia e fare
figli. Non diciamo di dare il reddito di cittadinanza, ma un
contributo reale, per esempio:
per 2 anni copriamo l’affitto a chi decide di andare a convivere e
diamo il nido gratis a chi decide di fare un figlio.
Vogliamo
che tutti i contributi
nazionali, regionali, locali, i sussidi,
le case popolari,
le elargizioni, che tutto venga adeguatamente censito e controllato,
e distribuito non più a pioggia o in base a criteri facilmente
manipolabili come l’ISEE, che di fatto favorisce chi lavora in
nero, ma con criteri basati sul futuro, sulla meritocrazia e sulla
residenza storica sul territorio di chi riceve i contributi.
Vogliamo
poi dare contributi ai pensionati italiani
con pensioni ormai insufficienti a reggere gli aumenti di bollette,
tasse, alimentari e costretti a vivere quasi di nulla.
Proponiamo
poi che coloro che ricevono contributi dal Comune a qualunque titolo
restituiscano quanto ricevuto, laddove possibile, sotto forma di
lavori socialmente utili,
ad esempio facendo manutenzione ai parchi, sorveglianza del
territorio, piccole attività di manutenzione, ecc. Una iniziativa
importante potrebbe essere quella di mantenere gli argini dei fiumi
con l’apporto dei cassintegrati delle aziende carpigiane esperte
del settore, che usufruiscono della Cassa integrazione ordinaria o
straordinaria, come la Cmb. In un momento di crisi bisogna avere il
coraggio di superare, di concerto con tutte le parti sociali, vincoli
anacronistici spesso creati e mantenuti artificiosamente, che
impediscono alle persone che ne hanno la volontà di dare il proprio
contributo al bene comune.
VISIBILITA’ E INFLUENZA
Ok,
siamo una delle tre sedi del Festival della Filosofia, ma… abbiamo
pensato a come qualificarci maggiormente a livello locale, nazionale
e internazionale? La nuova amministrazione secondo noi si dovrà
impegnare su molti punti per dare alla città una nuova immagine,
visibilità e credibilità, quali per esempio:
- Expo 2015: è indispensabile intervenire per cercare di ospitare qualche iniziativa in occasione dell’evento internazionale più importante del secolo. Ci sarà la “Notte Rossa di Maranello”: e Carpi?
- Uscita dell’Autostrada: il casello, primo punto d’accesso per molti investitori e turisti, deve essere completamente rivisto dal punto di vista della viabilità (una rotonda è indispensabile) e dell’estetica. Il primo impatto con la Città è molto importante per l’influenza che può avere sui visitatori.
- Rapporto con le istituzioni politiche: è acclarato: gli amministratori uscenti potranno averci messo tutto l’impegno possibile, ma nei rapporti con le altre amministrazioni e lo Stato siamo veramente la Cenerentola assoluta. Ci sono mille esempi (Ospedale, Ferrovia, Mappe di Scuotimento, …) che dimostrano che l’amministrazione non ha credibilità al di fuori dei confini del Comune. Questo stato di cose deve cambiare, e il nuovo Sindaco dovrà essere prima di tutto il sindacalista dei suoi concittadini, e difenderli in Regione e a Roma.
- Rapporto con grandi imprenditori e le grandi imprese: non è possibile avere una amministrazione che, a parte qualche singolo caso isolato, abbia un rapporto conflittuale da decenni con i grandi imprenditori privati del territorio, e che non chieda mai niente alle grandi imprese del mondo della cooperazione che hanno avuto tanto dal territorio. La nuova amministrazione dovrà avviare un nuovo e proficuo rapporto di collaborazione con chi ha tanto da dare alla comunità, e con chi negli anni ha ricevuto tanto. Vale in ambito economico, vale in ambito sportivo, vale per le donazioni all’ospedale, alle scuole..
- Utilizzo del Castello: che è una bellissima vetrina, ma è vuota. Non è possibile avere strutture come le nostre completamente inutilizzate. Servono mostre permanenti e temporanee, un utilizzo come vetrina, anche – perché no? – commerciale.
- Grandi eventi: In questo giorni pre-elettorali abbiamo assistito, dopo tanti anni di assenza, a un concerto in piazza. Chi c’era ha visto movimento, divertimento, vita, gioia. Perché non ripetere queste esperienze, che danno lustro al centro storico e alla Città tutta, più di frequente?
TAGLIO DEI COSTI DEL COMUNE E DELLA BUROCRAZIA
E’
necessario approfondire lo studio delle voci di costo
dell’amministrazione Comunale.
Il nostro obiettivo, una volta insediati, è insediare una
commissione permanente per il taglio delle spese improduttive, per la
semplificazione amministrativa e burocratica, per la ridefinizione
dei compiti fra i dipendenti comunali, in particolare:
- Personale, che vede dirigenti e consulenti troppo costosi mentre dovrebbero essere formati e valorizzati i dipendenti meritevoli.
- Burocrazia, con la semplificazione di procedure e regolamenti in modo da avere meno adempimenti per i cittadini e le imprese e meno impiegati destinati a controllare documentazione spesso inutile e ridondante.
- Energia, con l’inserimento di energie rinnovabili e coibentazione degli edifici.
- Logistica, con un’unica sede Comunale che permetta di fare risparmiare in spostamenti e in affitti per locali e magazzini
- Gestione del verde, con la raccolta dei materiali di recupero provenienti dalle potature per la produzione di energia pulita. Realizzazione di “barriere verdi” intorno alla città e manutenzione del verde pubblico demandato a dipendenti del Comune o a personale con contratti che abbiano costi più contenuti rispetto a quelli oggi sostenuti con appalti a società terze.
Un
altro tema molto significativo è quello della razionalizzazione dei
servizi.
Per esempio: oggi per fare le buste paga dei dipendenti del Comune
sono impegnati una ventina di addetti, mentre esternalizzando il
servizio ne basterebbero 3 o 4. Ma vale anche il discorso opposto:
oggi, anche grazie al nostro continuo intervento in Consiglio
Comunale, la Biblioteca è gestita con il personale del Comune, come
Quicittà e altri servizi, mentre prima veniva gestita con un appalto
che la faceva costare il doppio, a parità di servizio. Noi
proponiamo di rivedere tutti i servizi, e di rivedere (al ribasso,
ovviamente) tutti gli appalti per le scuole, la refezione, le
pulizie, le multe, gestione multe, eccetera, spesso assegnati con
gare sconvenienti per il Comune e convenienti solo per il gestore.
Spendere
meno significa anche non sprecare i soldi pubblici a seguito di
errori dell’amministrazione.
In questi anni abbiamo visto bruciare quasi cinque milioni di euro in
un paio di vicende – in materia urbanistica – nelle quali il
Comune ha sbagliato, e ha dovuto risarcire l’effetto dei propri
errori ai privati coinvolti. Senza contare tutti quei soldi spesi in
cause, ricorsi e controricorsi al Tar, al Consiglio di Stato, nella
continua progettazione di opere pubbliche poi mai realizzate, o in
progetti che poi vanno completamente rifatti perché diventati
obsoleti, o che vengono realizzati da privati.
Per
quello che riguarda le continue discussioni su Unione Terre D’argine,
Comune Unico, … riteniamo che siano state interessanti in passato,
ma dopo 10 anni ormai non ci appassionano più, né appassionano i
cittadini. E soprattutto non le vediamo come soluzione ai problemi
economici. Le Terre D’argine, infatti, non hanno determinato
nessuna riduzione reale di costi, nessun servizio nuovo, ma solo la
creazione di nuovi posti di dirigenti, funzionari, responsabili di
settore, insomma di gente che parla e che non lavora.
Noi proponiamo di fare altri studi approfonditi sull’Unione e anche sulla costituzione di un Comune Unico, che comprenda come nucleo centrale Carpi e frazioni, Soliera, Correggio e Rovereto, e di proporre tutto alla valutazione dei cittadini attraverso un referendum popolare. Siamo in democrazia, e sono i cittadini che devono decidere esplicitamente e espressamente quale sia la forma di governo del territorio che preferiscono.
SERVIZI ALLE IMPRESE DEL TERRITORIO
Le
iniziative che si sono susseguite negli anni nel settore
tessile-abbigliamento sono risultate tutte fallimentari. Sono stati
chiusi o si sono “spenti” i centri di Formazione e Servizi come
il CITER, il Campus della Moda (principalmente finanziato dalla
Fondazione Cassa Risparmio), il Laboratorio di Analisi Tessili
finanziato dalla CCIAA di Modena. E’ stato inoltre chiuso il Corso
per periti tessili all’Istituto Tecnico Leonardo da Vinci e dal
1993 non è più attivo il Corso per Operatori macchine tessili del
Vallauri.
Carpi,
“capitale” dell’abbigliamento a questo punto non ha un vero
Centro che promuova l’informazione, la diversificazione produttiva
nel settore, la ricerca scientifica. Non c’è supporto adeguato
alle aziende tessili per quanto riguarda progetti di ricerca
riguardanti la diversificazione produttiva, l’innovazione
tecnologica, la certificazione di qualità ecologica, ...
- Il Comune deve promuovere l’apertura di un apposito Centro collegato al Tecnopolo come hanno saputo fare a Mirandola col Tecnopolo del Biomedicale che ha ricevuto finanziamenti pubblici per oltre 4 milioni di Euro e ne riceverà altri tramite il Programma Orizon della Unione Europea.
- Questo centro, con i suoi laboratori e in collaborazione con i privati, potrà aiutare le imprese a certificare i capi delle collezioni in modo da garantire una elevata qualità e il rispetto delle regole “ecologiche”, obbligatorie in molti paesi del mondo.
- Potrà poi fare ricerca di nuovi tessuti, filati, cicli di lavorazione, macchinari tessile, … oltre che fare supporto alla formazione professionale e alle scuole a indirizzo tessile, con esperti del settore.
A
Carpi, ovviamente, non esiste solo il tessile. Per questo occorre
ragionare su analoghi centri e realtà al servizio delle imprese per
gli altri settori – uno per tutti il meccanico - dove il nostro
territorio sa ancora esprimere le sue eccellenze. Nell’era della
prototipazione rapida e della stampa 3D ci sono ancora un sacco di
imprese con enormi potenzialità inespresse a seguito di una mancata
integrazione, del poco ricambio generazionale, e della scarsa
capacità di collocarsi adeguatamente sui mercati, nonostante le
capacità tecnico-organizzative e la creatività degli artigiani. Noi
sappiamo che il pubblico non può creare eccellenze, ma può creare
spazi, può patrocinare iniziative, può incentivare lo sviluppo e
l’internazionalizzazione delle imprese.
E’
poi indispensabile fornire un servizio d’informazione agli
imprenditori e ai cittadini che volessero accedere a contributi
derivanti da bandi pubblici provinciali, regionali, nazionali o
europei.
Tale attività di supporto deve essere fornita da addetti formati e
competenti in materia di finanziamenti e contributi.
L’amministrazione comunale potrebbe utilizzare risorse proprie da
formare e giovani che cercano occupazione promuovendo un Centro
Servizi per le Imprese, in collaborazione e non in concorrenza con le
Associazioni di categoria: l’amministrazione, tramite questo Centro
dovrà supportare cittadini e imprese in difficoltà finanziaria che
non hanno mezzi economici per pagare costosi consulenti privati. Chi
ha usufruito di tali supporti sarà monitorato dall’amministrazione
per il tempo di durata dei finanziamenti ottenuti a tasso agevolato o
a fondo perduto, in modo tale che il supporto dato non vada perduto e
non sia limitato al solo intervento “consulenziale”.
Per
quello che riguarda il supporto finanziario, secondo il nostro parere
il Comune di Carpi destina somme irrisorie alle Cooperative di
garanzia iscritte all’apposito Albo della Banca d’Italia (107).
- Bisogna incrementare l’importo da destinare alle Coop di garanzia e consentire alle aziende carpigiane di ottenere finanziamenti a tasso agevolato in quanto “controgarantiti” dal 30 al 70% da Confidi “graditi” dalle banche sulla base delle nuove regole del Basilea. Bisogna intervenire con fondi propri, ottenuti sospendendo anche solo temporaneamente altri investimenti e spese poco utili spesso spacciate come “culturali”, attraverso una migliore interazione con chi ha la reale disponibilità di fondi come la Fondazione Cassa Carpi e soprattutto convocando tavoli tecnici permanenti con le Banche per fare valere l’influenza e il peso politico dell’amministrazione.
Carpi
deve poi mantenere a tutti i costi l’ufficio
del Giudice di Pace.
Non è possibile che cittadini e imprese debbano spostarsi a Modena
per le piccole cause, con un incredibile spreco di tempo e denaro e
produzione di inquinamento.
Bisogna
infine fornire un servizio indispensabile come il controllo
del rispetto delle regole
da parte di chi lavora. Perché spesso abbiamo realtà,
prevalentemente straniere, di imprese che non pagano tasse, non
rispettano le norme, aprono e chiudono in un giorno e rubano il
lavoro alle nostre imprese facendo concorrenza sleale. Tutto ciò
deve sparire.
SVILUPPO ECONOMICO DEL TERRITORIO
Nel
territorio carpigiano, che comunque è servito dall’autostrada,
dalla ferrovia e da un aeroporto, è necessario incentivare gli
investimenti italiani e stranieri ed attirare nuove iniziative
imprenditoriali attraverso:
- L’inserimento di agevolazioni fiscali per coloro che investono nel nostro territorio tramite la riduzione per un certo numero di anni dell’Imu e delle altre tasse locali, come i rifiuti, l’occupazione di suolo, ecc
- La creazione di una ZONA FRANCA a imposte zero, per attirare anche capitali stranieri.
- Per gli imprenditori che trasferiscono la propria attività nel territorio carpigiano prevedere un netto taglio, fino all’azzeramento dove possibile tecnicamente, degli oneri di urbanizzazione legati alla riqualificazione dei fabbricati e al cambio di destinazione d’uso
- Per chi assume giovani del territorio, agevolazioni fiscali importanti che si moltiplicano a seconda di quanto personale viene assunto a tempo indeterminato
Lo
sviluppo del territorio passa anche attraverso un’azione politica a
livello nazionale e internazionale: il Comune dovrà intervenire per
garantire la disponibilità di fondi nazionali e europei sul
territorio, e anche per risolvere problemi che stanno mettendo in
ginocchio molte imprese. Uno per tutti il problema delle Mappe
di scuotimento,
che di fatto ha massacrato il settore immobiliare produttivo e
costringe gli imprenditori a indebitarsi per regolarizzare posizioni
burocratiche “inventate” a tavolino,o a spostarsi, come purtroppo
accade sempre più spesso, in zone non impattate dalle mappe di
scuotimento come Campogalliano e Correggio.
FORMAZIONE
A
nostro avviso questo tema è strettamente legato al precedente,
perché lo sviluppo del territorio non può prescindere dal tema
della FORMAZIONE.
In
questi anni abbiamo assistito a molti conflitti fra
l’amministrazione il settore scuola, specie per ragioni
burocratiche e per logiche di spartizione del potere. E il Comune si
è dedicato al minimo indispensabile: inaugurare strutture – fra
l’altro decise in altre sedi. Non riteniamo che fare il minimo
indispensabile voglia dire seguire adeguatamente un settore così
importante come quello della scuola.
Noi
vogliamo da un lato una scuola senza
politica.
Diciamo basta alle frammistioni fra assessori e dirigenti scolastici.
Dall’altro
proponiamo una vera integrazione
fra la scuola pubblica e privata, specie
per quello che concerne gli istituti di formazione professionale del
territorio. E’ inutile scrivere pagine a pagine di intenti sulla
formazione quando poi, come vediamo, non esistono più le persone
realmente formate sui bisogni del territorio.
La
scuola deve dare ai giovani un futuro. Per questo il pubblico deve
intervenire, per farsi garante della rispondenza dei programmi
formativi con i veri bisogni del territorio. E bisogna ricordare che
oggi la formazione non è solo per i giovani: noi proponiamo di
incentivare i corsi per chi ha perso il lavoro a seguito della crisi,
in modo da dare speranza in un nuovo futuro a chi oggi si vede
purtroppo con poche speranze.
La
formazione non può poi prescindere da strutture
veramente adeguate ai bisogni dei bambini e dei ragazzi:
noi vogliamo rivedere tutte le strutture scolastiche di dipendenza
del Comune e delle Terre D’argine, così come gli uffici comunali,
facendo un checkup per quello che riguarda lo stato delle aule, degli
arredi, delle palestre, e anche delle strutture dal punto di vista
della sicurezza sismica, dell’impiantistica antincendio, della
presenza di amianto nei tetti e nelle canne fumarie, del consumo
energetico, delle temperature invernali, … E’ indispensabile che
il Comune faccia il suo compito fornendo strutture adeguate ai tempi,
e pensando che ogni euro speso oggi in sicurezza, qualità e
risparmio energetico si può trasformare in vite salvate e in tanti
euro risparmiati domani in energia e salute
INFRASTRUTTURE
Carpi ha necessità di una profonda
rivisitazione degli spazi pubblici, con una precisa individuazione
di spazi, superfici ed edifici esistenti dismessi e non utilizzati,
dove trasferire o collocare servizi destinati alla collettività.
In
questo quadro occorre trovare una destinazione definitiva per la
Stazione delle Autocorriere,
nata male e nel posto sbagliato, lontana com’è dalla Stazione
ferroviaria alla quale doveva invece essere prossima per facilitare
studenti e pendolari. E infatti ora questo ampio edificio, con la
sua vasta area adiacente, è inutilizzato e degradato.
Quell’area
potrebbe essere utilizzata per concentrare le diverse
sedi del Comune in un unico edificio a alto valore architettonico e
elevati standard di risparmio energetico.
Il solo risparmio di affitti, energia e logistica potrebbe compensare
l’ammortamento della struttura.
Va
poi realizzato senza indugi il Parco
Lama,
un vero polmone verde di ampie dimensioni, accogliendo e non
respingendo le idee e le proposte formulate da associazioni
ambientaliste. Nel frattempo vanno curati i parchi cittadini
esistenti, quello dell’ospedale, del cimitero, di via Bollitora e
altri minori lasciati spesso in stato di abbandono, quasi terra di
nessuno, perché ridiventino luoghi idonei al ritrovo di bambini,
genitori e anziani.
Non va poi sottovalutato lo stato della rete
fognaria, spesso insufficiente a gestire un clima che sta diventando
tropicale e un’urbanizzazione che spesso ha permesso di costruire e
cementificare oltre i limiti dettati dal buon senso. Ne sono la prova
i continui allagamenti che avvengono a ogni acquazzone. Bisogna
intervenire subito attraverso il potenziamento della rete, la
creazione di vasche di laminazione e il controllo degli indici di
utilizzazione del territorio.
STRUTTURE
SPORTIVE
Per quanto concerne le strutture sportive,
Carpi in questi anni sta segnando il passo, non avendo strutture
adeguate ai bisogni di una città che è molto cresciuta nello sport,
sia a livello dilettantistico che professionistico.
Va
presa una decisione coraggiosa per lo Stadio
Cabassi,
che ha già assorbito tante risorse comunali senza diventare a tutti
gli effetti un stadio a norma, avendo sempre bisogno di deroghe
temporanee da parte delle autorità sportive e di pubblica sicurezza.
Per giunta la sua infelice posizione al centro della città e senza
parcheggi sufficienti, paradossalmente ostacola e danneggia gli
operatori commerciali, invece di favorirli come era stato detto. Gli
operatori nei giorni delle partite lamentano la chiusura delle strade
adiacenti per molte ore al giorno con gravi disagi e conseguenze
economiche negative per i negozi e le attività artigianali. In tutto
questo il pubblico ha già speso oltre 2 milioni di euro. Noi
proponiamo di non spendere più soldi pubblici per il vecchio
Cabassi, e di fare un esame serio sulla possibile costruzione di uno
stadio nuovo,
finanziato anche dal Coni, Credito sportivo, da fondi privati, …
fuori dal centro cittadino, con ampi parcheggi, valutando l’ipotesi
di crearlo nell’area dell’attuale pista di atletica di via Nuova
Ponente che dispone di ampi spazi verdi circostanti. Ipotizzando
anche la costruzione di un campo da calcio regolamentare in materiale
sintetico per permettere agli atleti e ai giovani di allenarsi anche
nella stagione invernale.
Va
anche valutata la necessità di dotare Carpi di un Palazzetto dello
Sport idoneo e a norma, la cui mancanza costringe le squadre di
volley e pallamano a giocare fuori Carpi.
Bisogna
poi esaminare lo stato dei campi
minori dove tuttavia si allenano centinaia di giovani e ragazzi le
cui esigenze non sono minori.
E curare l’appoggio anche logistico a sport emergenti come il Rugby
che sono molto formativi, specie per i giovani, ma che sono stati
spesso dimenticati dalle amministrazioni locali.
CENTRO STORICO
Il
centro storico sta morendo. E’ sotto gli occhi di tutti. Per
rilanciarlo noi proponiamo di lavorare sui seguenti punti:
- Parcheggio interrato o autosilo a ridosso del centro
- Più sicurezza con vigili a piedi e in bici anche di sera e illuminazione
- Incentivi per l’apertura di negozi e vetrine di qualità con marchi famosi locali, eccellenze e prodotti tipici
- Semplificazione anche normativa per bar e ristoranti
- Serate per giovani – e meno giovani - con DJ Set, aperitivi lunghi, e notti bianche più frequenti
- Cambio di orari dei negozi (apertura serale fino alle 20.30)
- Mercatini serali settimanali come a Rubiera
- Mercatini “prolungati” come a Concordia
- Rassegne d’Arte permanenti nel Castello
- Skipass in piazza
- Collegamenti da/per gli aeroporti vicini
URBANISTICA
Bisogna
dire NO alla ulteriore espansione edilizia della città mantenendo a
verde gli ultimi spazi liberi esistenti e incentivare il riutilizzo
dei tanti capannoni industriali e artigianali ora vuoti in
conseguenza della crisi economica. Un recupero edilizio e urbanistico
insomma di vecchie strutture ora fatiscenti che abbrutiscono tra
l’altro l’aspetto estetico della città.
D’altra
parte non va dimenticato che l’edilizia un volano importante per
l’economia locale. Noi vogliamo rilanciare un vero e proprio Piano
Marshall Edilizio
con la compartecipazione del Comune, della Fondazione, delle
principali realtà locali, puntando però su opere e interventi
fattibili, utili nel lungo termine e
che diano lavoro specie alle piccole imprese,
quali:
- Miglioramento Sicurezza Sismica
- Demolizione di strutture fatiscenti e costruzione di edifici a consumo zero con elevati standard energetici
- Recupero di zone in via di degrado con incentivi per la riqualificazione
Siamo
poi per il blocco della
realizzazione di nuovi centri commerciali:
realtà che fanno comodo solo a certi investitori e che danneggiano
il piccolo commercio.
Vogliamo anche fare una mappatura di quanto
oggi stato costruito e risulta invenduto, anche e soprattutto per
capire la provenienza di quei capitali che oggi sono stranamente
immobilizzati sul territorio.
In ogni caso, da oggi in poi ogni intervento
sul territorio deve essere fatto con la totale e completa
partecipazione dei cittadini coinvolti attraverso assemblee pubbliche
e convocazioni di quartiere.
VIABILITA’ E MOBILITA’
Questo
è un altro tasto dolente della realtà carpigiana a partire dalla
ferrovia che spacca ancora oggi, come avveniva un secolo fa, la città
in due. Le ciclabili sono state finora realizzate MALE, sono
pericolose e mettono troppo spesso i ciclisti a contatto con gli
autoveicoli. Poi c’è il problema irrisolto della viabilità verso
Modena, Mantova, Reggio e Ferrara, che costringe gli automobilisti a
percorrere le vecchie strade consolari romane, strette, pericolose,
con anacronistiche doppie curve, come sulla strada per Correggio, per
Fossoli, per San Marino.
Noi
proponiamo di realizzare nell’immediato:
- Rotonda Curva Cattania
- Rotonda Uscita Casello dell’Autostrada
- Prolungamento di Via dell’Industria fino alla zona autotrasportatori
- Raccordo verso Correggio con superamento della doppia curva
Per
il passaggio a livello di Via Roosevelt, le soluzioni proposte fino a
oggi, che spostano il sottopasso nella zona dell’Ex Cantina non ci
piacciono, perché obbligherebbero le auto a fare percorsi tortuosi e
illogici. Se deve essere fatto un sottopasso, va fatto in modo
lineare. Nell’immediato – e nell’attesa di reperire fondi che
al momento non sembrano essere disponibili - ci proponiamo di
valutare di allargare il passaggio a livello esistente per evitare il
turno alternato da San Marino – dimezzando in questo modo il tempo
di smaltimento della coda da San Marino; di temporizzare meglio le
sbarre riducendo i tempi di attesa – spesso al’origine della
formazione delle code; di temporizzare i semafori in base agli orari
della giornata e alle code che sono formate.
Per
le ciclabili, oltre alla realizzazione di nuove ciclabili veramente
utili, noi proponiamo la messa in sicurezza delle ciclabili attuali.
In più, diciamo di avere il coraggio di trasformare completamente
alcune strade in ciclabili, in modo da evitare il pericolosissimo
contatto fra autoveicoli e ciclisti.
Anche
il trasporto urbano,
oggi assolutamente poco sfruttato e in perdita per oltre un milione
di euro, deve essere rivisto
completamente nelle tratte,
che devono essere prolungate fino alle frazioni, e negli orari. In
più, una volta definite, le tratte vanno mantenute per qualche anno,
perché i continui cambi di tratta e delle fermate disorientano la
gente. Il servizio va anche reso
gratuito per qualche anno,
in modo che i cittadini prendano veramente confidenza con questo
importante sistema di trasporto a minor impatto ambientale.
AIMAG E AMIANTO
Aimag
non può restare una società a gestione mista pubblico/privato: i
danni di questo tipo di gestione sono sotto gli occhi di tutti.
Bisogna prendere decisioni definitive ma chiare: o Aimag si gestisce
col controllo del Comune, o si vende interamente ai privati.
Noi
propendiamo da sempre per la cessione ai privati, con reinvestimento
delle quote cedute in opere utili per il Comune, in edilizia
pubblica, in ristrutturazioni per il risparmio energetico degli
edifici e nella bonifica delle tubazioni in amianto.
Però
vediamo anche che quanto gestito dai privati può essere gestito
male. E in più ci sono all’orizzonte importanti operazioni e
eventi, quali la gara per la gestione del Gas del 2015. Per questo
occorrerà affiancare alla gestione privata un forte e reale
controllo pubblico della qualità dei servizi, del rispetto
dell’ambiente, della manutenzione delle strutture e delle reti.
Cosa ampiamente fattibile laddove la gestione sia privata, perché a
quel punto Aimag cesserebbe di essere un parcheggio per politici
decaduti da collocare, politici che spesso tengono nascoste o
difendono questioni spinose come la costruzione di centinaia di
appartamenti sopra le falde e i pozzi di prelievo dell’acqua a
Modena e il degrado delle tubazioni in fibrocemento, che
cedono amianto all’acqua,
problema che dubitiamo sia dovuto solo al terremoto.
Siamo
comunque del parere che su queste scelte così importanti, che
impattano i cittadini del bacino di Aimag - scelte del valore di
tanti e tanti milioni di euro dei cittadini - i candidati a Sindaco e
i politici non possano limitarsi a scrivere alcune righe in un
programma, spesso criptiche e comunque puntualmente disattese. Anche
in questo caso secondo noi occorre fare un vero e proprio referendum
per dare ai cittadini la possibilità di scegliere fra pubblico e
privato. Il referendum deve essere chiaro, senza
quorum,
e tutti i partiti e liste civiche devono impegnarsi perché il
referendum sia realmente partecipato.
Per
quanto concerne l’amianto, bisogna intervenire cambiando
le tubazioni. Non
possiamo permetterci di rischiare con la salute pubblica e dei nostri
bambini, non possiamo credere che delle polverine magiche inserite
nell’acqua risolvano un problema così grave. Sarà un processo
lungo e costoso, ma indispensabile.
SANITA’
Il
Ramazzini così com’è ora non è più sufficiente. E’ necessario
tenerlo aperto e efficiente, ma occorre ragionare per ottenere un
nuovo ospedale,
come hanno saputo fare a Sassuolo. Pensando a sinergie
pubblico-privato, ma pensando anche a come fare per evitare di essere
la Cenerentola della provincia e della regione. E’ impensabile che
75 milioni di euro dei fondi per la ricostruzione post terremoto
siano stati dirottati al Policlinico. Con quei soldi potevamo fare un
nuovo ospedale a Carpi, o quasi. Noi vogliamo rilanciare l’idea di
un nuovo ospedale, sfruttando l’area già individuata e resa
disponibile in passato e facendo valere il peso politico
dell’amministrazione in Regione. Occorrerà intervenire nel nuovo
Pal che verrà approntato il prossimo anno al fine di trovare i fondi
per la progettazione e la realizzazione dell’ospedale.
La
Conferenza Socio-Sanitaria provinciale ha poi stanziato diversi
milioni per la Casa della Salute, senza chiarire i tempi di
realizzazione, insieme all’Hospice dell’area nord per il quale la
Regione deve trovare i fondi perché l’Ausl ne finanzierà il
funzionamento ma non la realizzazione. Allo stesso modo la Giunta
regionale ha stanziato un milione di euro per la Residenza
psichiatrica assistita, senza tuttavia chiarire tempi e modi per
potere riottenere un servizio sul territorio carpigiano, per la
quale c’è già un’area definita. Una serie di interventi
pianificati male e gestiti peggio. Noi vogliamo intervenire in tutti
questi ambiti per fare vera chiarezza.
Gli
scopi della nostra azione dovranno quindi essere quelli di un peso
significativo nella riscrittura del Pal, ottenere attenzione per le
strutture che l’azienda sanitaria ha promesso e lavorare al fine di
far tornare nell’agenda politica la creazione di un nuovo ospedale
per Carpi e la Bassa, restituendo tutti quei servizi negli anni
trasferiti a Modena, Baggiovara e Sassuolo.
Avere più influenza al di fuori dei confini di
Carpi significa anche ottenere il mantenimento in loco dei servizi
essenziali e delle eccellenze carpigiane, avere il necessario
ricambio generazionale – e non sfruttare i pensionamenti dei
primari per togliere servizi – avere più infermieri, avere più
risorse.. insomma, essere rispettati e avere quello che merita un
ospedale che serve un territorio così vasto, produttivo e purtroppo
martoriato dagli eventi naturali come la bassa modenese.
AGRICOLTURA
L’agricoltura
negli anni è stata massacrata da una politica miope, a livello
nazionale e locale. Una politica che non ha mai capito l’importanza
dell’agricoltura come fonte di sostentamento alimentare, come
rafforzamento della nostra tipicità, come veicolo di promozione
internazionale con prodotti “trainanti” conosciuti e apprezzati
in tutto il mondo come l’aceto, il lambrusco, il parmigiano, .. Poi
è arrivato il terremoto, con danni ingenti specie sui fabbricati
rurali, e solo per un miracolo abbiamo schivato un’alluvione
annunciata. Oggi abbiamo il ritorno dell’IMU sui fabbricati
agricoli.
Noi
ci proponiamo di realizzare questi punti:
- Rilancio del settore attraverso incentivi ai giovani imprenditori agricoli che vogliano investire sul territorio
- Taglio delle tasse sui fabbricati
- Agevolazioni, tagli di burocrazia e soppressione dei regolamenti troppo limitanti a chi vuole investire o reinvestire in attività connesse all’agricoltura e all’allevamento, all’accoglienza agrituristica, a forme di mantenimento e valorizzazione del territorio rurale
- La messa a disposizione di spazi pubblici per esposizioni di prodotti locali, anche permanenti e con fini commerciali oltre che promozionali
Maggior attenzione all’agricoltura significa
anche più attenzione al territorio dal punto di vista della
manutenzione di fiumi, argini, canali.. riassegnando ai contadini
attività di manutenzione che hanno svolto benissimo nei secoli. Come
la pulizia degli alvei del fiume Secchia, che permetterebbe una
maggiore tutela degli argini e la verifica delle problematiche.
SICUREZZA
In
questi anni, anche causa la crisi economica, sono cresciuti i furti
negli appartamenti e nelle attività commerciali ed industriali. In
più c’è un forte degradi di certe aree urbane, centrali e
periferiche, specie in certe vie del centro e in certi parchi.
Noi proponiamo di riportare i Vigili per la
strada. Ci sono 100 vigili sul territorio, ma sono spesso impegnati
negli uffici in attività di burocrazia. I vigili devono invece
presidiare il territorio.
Però
è facile dire “vigili per la strada”, è giusto ma non basta.
Anche la videosorveglianza serve poco o niente. Bisogna incentivare
il controllo dei parchi, di via Berengario, della zona Unione
Sovietica, dei laghi, presidiare le scuole, le frazioni, .. con le
“Sentinelle del territorio”. Per questo la nostra coalizione
propone la istituzione della figura del cosiddetto Osservatore
civico:
- Si tratta di liberi cittadini e cittadine i quali, a turno, presidiano una parte del territorio cittadino a loro assegnato
- l’Osservatore civico è un volontario che non percepisce alcun compenso per la sua prestazione, un pensionato, un giovane, una persone in cerca di occupazione o momentaneamente disoccupata o in mobilità
- Colui e colei che viene addetto a tale attività avrà un cellulare fornito dall’Amministrazione Comunale col quale comunicare alla Forze di Polizia eventuali casi sospetti
Dobbiamo poi rafforzare il controllo delle
attività economiche, per evitare il proliferare di esercizi con
scarso rispetto delle norme igieniche, delle condizioni di lavoro, ..
per evitare che anche a Carpi ci siano casi come a Prato.
FRAZIONI DI CARPI
La
Giunta comunale si è spesso dimenticata delle Frazioni per cui vi
sono diverse criticità riconducibili ad una scarsa gestione e
manutenzione delle strade, con frequenti incidenti stradali, e ad una
crescente malavita che allarma giustamente i residenti, come
recentemente accaduto a Fossoli e a Cortile, che dovrebbero essere
sanate tramite un intervento immediato da parte del Comune. Inoltre
in diverse frazioni mancano alcuni servizi essenziali.
Noi
proponiamo di:
- Portare l’ADSL e servizi adeguati ai tempi attuali in tutte le frazioni
- Avere servizi pubblici come le farmacie, le poste, alcuni servizi del Comune tipo l’anagrafe, … disponibili, magari a rotazione e in certi orari e giorni, anche nelle principali frazioni
- Incentivi all’apertura di negozi indispensabili, come gli alimentari
- Rivedere completamente gli orari e le tratte dei trasporti, da/verso le frazioni, per la scuola , i pendolari e gli anziani.
- Ascoltare maggiormente i cittadini e i comitati
Riteniamo
poi indispensabile dimostrare alle Frazioni che l’interesse degli
amministratori non è solo elettorale. Noi proponiamo di fare almeno
un Consiglio Comunale ogni anno in ognuna delle Frazioni, in modo da
garantire la presenza e l’ascolto dei cittadini.
CAMPO NOMADI
Va chiuso e punto.
FORZA ITALIA
LEGA NORD
CARPI DEL FARE
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