Pil Italia, Ocse si rimangia tutto e alza le stime
20 settembre 2017, di Mariangela Tessa
Una conferma sulla ripresa economica italiana, che negli ultimi
tempi è stata favorita dalla buona domanda di beni e prodotti
proveniente dagli altri paesi europei, è arrivata oggi dall’OCSE.
L’organizzazione francese ha rimesso mano alle stime sulla crescita,
ritoccandole al rialzo. Si tratta di un cambio di rotta netto rispetto
all’ultimo outlook, nel quale l’OCSE aveva rivisto al ribasso le
previsioni per il 2018.
Nell’Interim Outlook, l’aggiornamento intermedio tra i due rapporti semestrali, l’Organizzazione di Parigi ha alzato di 0,4 punti percentuali le stime di crescita del Pil italiano,
portandole a +1,4% per il 2017 e a +1,2% per il 2018, dall’1% e dallo
0,8% rispettivamente del rapporto del scorso giugno. Si tratta della revisione più alta tra i maggiori paesi industrializzati, nonostante il tasso di crescita resti tra i più bassi. Tra un anno Roma farà meglio di Londra (+1%).
“L’Italia è ancora in una situazione di bassa crescita – ha confermato Mauro Pisu, Senior Economist del desk Italia all’Ocse in un colloquio con Radiocor Plus – ma è uscita dall’emergenza ed è in un percorso di crescita moderata, che sta accelerando. E questo grazie alle riforme’, sottolinea l’economista. “Tuttavia dall’analisi dei dati sul lavoro emerge che ‘la qualità dell’occupazione è minore perché spesso i nuovi posti riguardano contratti a tempo determinato, quindi ‘piu’ fragili’.
Sono in questo ambito positive, prosegue Pisu, “le iniziative
prospettate dal Governo a favore dei giovani, ma sarebbe necessario un
taglio generalizzato dei contributi previdenziali a carico delle imprese
che sono ‘molto elevati’, utilizzando le risorse reperite con la lotta
all’evasione fiscale. Avanti anche con la lotta alla povertà”.
Sul fronte bancario, Pisu sottolinea che la ricapitalizzazione e la riorganizzazione del settore bancario italiano stanno progredendo attraverso un mix di misure che appare appropriato alle diverse circostanze’.
Secondo l’OCSE,
migliorano leggermente e sono più sincronizzate le prospettive di
crescita dell’economia mondiale, ma resta da vedere se lo slancio
proseguirà nel medio termine. A livello globale l’Ocse stima un
più 3,5% quest’anno e un più 3,7% nel 2018. Le principali revisioni al
rialzo riguardano l’area euro, il Giappone e il Canada. Tra i Paesi emergenti
le sorprese positive vengono da Cina e Russia, mentre è stata rivista
al ribasso la crescita dell’India, in parte per fattori temporanei.
Nel dettaglio, confermata una crescita del 3,5% del Pil mondiale
per quest’anno (dopo 3,1% nel 206) e del 3,7% il prossimo (+0,1 punti).
Per gli Stati Uniti le stime sono invariate a +2,1% e +2,4%
rispettivamente. Nel 2018 il Canada farà leggermente peggio degli Usa
(+2,3%), mentre Germania e Francia registreranno rispettivamente un
+2,1% e un +1,6%. Per l’area euro nel suo complesso il pronostico migliora a +2,1% (+0,3 punti) quest’anno e a +1,9% (+0,1) il prossimo.
La Germania accelera rispetto alle stime precedenti,
a +2,2% (+0,2%) e a +2,1 (+0,1%) e anche la Francia allunga il passo,
con una crescita dell’1,7% (+0,4%) nel 2017 e dell’1,6% (+0,1%) nel
2018. Per il Giappone la revisione e’ in entrambi gli anni di +0,2 punti
a +1,6% e +1,2%. Il Canada si conferma primatista del G7 quest’anno con
una variazione del +3,2% (+0,4 punti), seguito dal +2,3% (tasso
invariato) il prossimo. Stime immutate in un percorso di rallentamento
per il Regno Unito a +1,6% e +1% (dopo +1,8% nel 2016).
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