Miracolo Carpi, il sogno si avvera: storica promozione in serie A
Dominio biancorosso —
Il dominio dei biancorossi emiliani, partiti in estate per salvarsi al
secondo campionato cadetto, ha preso il via nel 5-0 di Pescara di metà
ottobre e nelle 27 giornate successive è andato rinforzandosi a suon di
successi. Dopo aver virato a fine 2014 a +9 sulle rivali (record della
storia della B a 22 squadre), i biancorossi di Castori hanno resistito
anche al piccolo passaggio a vuoto di febbraio e marzo (quattro 0-0 di
fila), approfittando dei passi falsi delle rivali e poi hanno messo il
turbo ad aprile, vincendo 7 gare su 8 prima della sconfitta di
Frosinone, che ha solo rinviato la festa di 72 ore.
Castori & vecchia guardia —
La scelta vincente è stata quella di affidarsi in estate a un tecnico
come Fabrizio Castori, motivato dalle ultime stagioni sfortunate, che ha
spostato da subito la filosofia della società. "Non voglio fighetti,
solo gente che sputa sangue" il suo motto, che il Carpi ha trasformato
sul campo con scelte precise: fiducia nella vecchia guardia (Pasciuti
arrivato in D, Poli e Di Gaudio in C2 i senatori), pochi innesti mirati
(i prestiti di Gabriel e Struna, unici due titolarissimi arrivati in
estate assieme a Suagher) e tanta corsa, che ha permesso di esaltare le
doti fisiche dei velocisti del 4-4-1-1 di Castori. Uno su tutti Jerry
Mbakogu, autore di 14 reti, che il d.s. Giuntoli ha ripreso in estate
dal fallimento del Padova (era già a Carpi l'anno scorso ma in prestito)
e che si è rivelato il terminale perfetto per il gioco verticale voluto
dal tecnico. Solo con la forza del gruppo è stato possibile mettersi
dietro le corazzate della B, nonostante sui 28 della rosa solo 5 abbiano
già giocato in A.
Sguardo al futuro —
La società, guidata dal 2009 dagli imprenditori tessili Bonacini, Marani
(proprietari del marchio Gaudì) e Caliumi sta già lavorando alla
prossima stagione, dove confermerà il gruppo storico di 12 giocatori
tutti già sotto contratto con lunghezze che vanno dal 2017 al 2019,
anche se l'incognita è lo stadio: serve un miracolo per ampliare da 4200
a 10mila posti il vecchio “Cabassi” e chiedere la deroga per la A, così
le destinazioni più probabili sono Modena o Parma. Dopo la gara col
Bari e la festa in campo, la squadra è salita su un pullman scoperto per
raccogliere l'ovazione dei tifosi in piazza Martiri, cuore del centro
cittadino, per una lunga notte di festeggiamenti da serie A.
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