Scuola: ok alla Camera, la riforma è legge. Bagarre in Aula, cartelli della Lega Testo passa con 277 sì, 173 no e 4 astenuti
SUPER PRESIDI, ASSUNZIONI E VALUTAZIONE – Quella della riforma della scuola Renzi-Giannini è una storia sbagliata. Nata nell’autunno del 2014 per risolvere il problema annoso delle graduatorie, forse pensata anche come nuova trovata elettorale dopo i famosi “80 euro”. L’assunzione di 150mila precari avrebbe dovuto portare al governo consenso. Invece si è trasformata in un clamoroso boomerang. Un po’ per i calcoli sbagliati del Ministero: quella cifra, sbandierata e messa nero su bianco a settembre, si è rivelata nei mesi irrealistica ed è stata ridotta di un terzo. Poi per i criteri delle immissioni in ruolo, di fatto obbligati (lo svuotamento delle graduatorie preesistenti era ineludibile), ma che hanno scatenato le proteste degli esclusi. Infine per il resto contenuto nella riforma: gli organici funzionali (anche questi fondamentali per permettere le assunzioni supplementari), la valutazione dei docenti e i poteri dei presidi (per la “rivoluzione meritocratica”, cavallo di battaglia dell’ideologia renziana), l’alternanza scuola/lavoro e gli sgravi alle paritarie (tanto cari agli alleati centristi di governo).
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risponerò appena possibile