Accordo all'unanimità per la GRECIA, aiuti in cambio di riforme. Ecco i contenuti
"Finalmente!"
Quattro riforme da approvare entro mercoledì tra
cui pensioni e Iva. Il ritorno della Troika ad Atene e la creazione di
un fondo dove confluiranno asset statali che saranno 'monetizzati' per
generare 50 miliardi di euro che andranno a ripagare il debito Esm. Sono
queste alcune delle condizioni imposte ad Atene per ottenere il terzo
salvataggio da 82-86 miliardi. In cambio, si apre ad un
'riscadenzamento' del debito, ma solo quando saranno attuate tutte le
richieste. Di seguito i dettagli dell'accordo che ha evitato la
'Grexit', ma che irrigidisce molto le proposte presentate da Tsipras
giovedì scorso.
RIFORME. Per recuperare la fiducia, il Governo greco deve fare approvare entro mercoledì in Parlamento la riforma dell'iva, l'abolizione delle baby pensioni, assicurare l'indipendenza dell'ufficio di statistica, creare il 'Fiscal Council' previsto dal Fiscal Compact per controllare i bilanci. Entro il 22 devono passare anche l'adozione del Codice di procedura Civile e la direttiva di risoluzione delle banche (BRRD) che vieta l'intervento degli Stati nelle banche. Nel medio termine deve prevedere misure più dure sul mercato del lavoro come l'introduzione dei licenziamenti collettivi, e l'abolizione della contrattazione collettiva. E deve 'depoliticizzare' la p.a., ovvero svuotarla dei membri di Syriza che ora la occupano. Infine, deve compensare o abolire le riforme attuate dal Governo in questi mesi, ad eccezione di quelle umanitarie. Tutte le riforme saranno monitorate dalla Troika, che torna ad Atene.
FONDO PER DEBITO. E' stato il punto più controverso su cui Tsipras si è battuto fino alla fine, evitando almeno che fosse messo in Lussemburgo. Avrà sede in Grecia e sarà gestito assieme alle istituzioni europee. Ci finiranno asset statali che saranno privatizzati o 'monetizzati' in altro modo, fino a generare 50 miliardi di euro, 25 dei quali andranno a ricapitalizzare le banche e il resto ad abbattere il debito con l'Esm.
AIUTI. In cambio di queste misure, Atene avrà l'ok al terzo salvataggio da 82-86 miliardi di euro dell'Esm, più un'apertura a 'riscadenzare' il debito, ma solo quando tutte le misure saranno attuate. Nel frattempo, le sue esigenze finanziarie (7 miliardi entro il 20 luglio e 5 entro metà agosto) saranno coperte con un 'finanziamento ponte' che discuterà l'Eurogruppo a partire da oggi. Nel piano di aiuti entrerà anche il Fmi, ma dopo marzo 2016 perché fino a quella data è in vigore il vecchio programma con Washington.
Bild delusa, 86 miliardi per i greci! - "86 miliardi per i greci!". Lo scrive Bild on line, titolando sull'accordo raggiunto a Bruxelles su Atene. "Svolta nel grexit-dramma - si legge -: dopo tutte le promesse sul fatto che non ci sarebbe stato un terzo pacchetto di aiuti...86 miliardi per i greci!". Sulla edizione cartacea, uscita prima dell'intesa, il tabloid di Axel Springer che per settimane ha agitato una campagna pro- Grexit aveva scritto: "Europa morbida, Schaeuble duro".
Fatto l'accordo, To Vima 'Finalmente!' - "Finalmente!". Così il quotidiano greco 'To Vima' annuncia che a Bruxelles è stato raggiunto un accordo per un terzo piano di salvataggio attraverso il fondo Esm. Il quotidiano poi informa che "immediatamente dopo" la conclusione del vertice, il premier Alexis Tsipras ha chiamato il presidente della Repubblica, Pavlopoulos.
RIFORME. Per recuperare la fiducia, il Governo greco deve fare approvare entro mercoledì in Parlamento la riforma dell'iva, l'abolizione delle baby pensioni, assicurare l'indipendenza dell'ufficio di statistica, creare il 'Fiscal Council' previsto dal Fiscal Compact per controllare i bilanci. Entro il 22 devono passare anche l'adozione del Codice di procedura Civile e la direttiva di risoluzione delle banche (BRRD) che vieta l'intervento degli Stati nelle banche. Nel medio termine deve prevedere misure più dure sul mercato del lavoro come l'introduzione dei licenziamenti collettivi, e l'abolizione della contrattazione collettiva. E deve 'depoliticizzare' la p.a., ovvero svuotarla dei membri di Syriza che ora la occupano. Infine, deve compensare o abolire le riforme attuate dal Governo in questi mesi, ad eccezione di quelle umanitarie. Tutte le riforme saranno monitorate dalla Troika, che torna ad Atene.
FONDO PER DEBITO. E' stato il punto più controverso su cui Tsipras si è battuto fino alla fine, evitando almeno che fosse messo in Lussemburgo. Avrà sede in Grecia e sarà gestito assieme alle istituzioni europee. Ci finiranno asset statali che saranno privatizzati o 'monetizzati' in altro modo, fino a generare 50 miliardi di euro, 25 dei quali andranno a ricapitalizzare le banche e il resto ad abbattere il debito con l'Esm.
AIUTI. In cambio di queste misure, Atene avrà l'ok al terzo salvataggio da 82-86 miliardi di euro dell'Esm, più un'apertura a 'riscadenzare' il debito, ma solo quando tutte le misure saranno attuate. Nel frattempo, le sue esigenze finanziarie (7 miliardi entro il 20 luglio e 5 entro metà agosto) saranno coperte con un 'finanziamento ponte' che discuterà l'Eurogruppo a partire da oggi. Nel piano di aiuti entrerà anche il Fmi, ma dopo marzo 2016 perché fino a quella data è in vigore il vecchio programma con Washington.
Bild delusa, 86 miliardi per i greci! - "86 miliardi per i greci!". Lo scrive Bild on line, titolando sull'accordo raggiunto a Bruxelles su Atene. "Svolta nel grexit-dramma - si legge -: dopo tutte le promesse sul fatto che non ci sarebbe stato un terzo pacchetto di aiuti...86 miliardi per i greci!". Sulla edizione cartacea, uscita prima dell'intesa, il tabloid di Axel Springer che per settimane ha agitato una campagna pro- Grexit aveva scritto: "Europa morbida, Schaeuble duro".
Fatto l'accordo, To Vima 'Finalmente!' - "Finalmente!". Così il quotidiano greco 'To Vima' annuncia che a Bruxelles è stato raggiunto un accordo per un terzo piano di salvataggio attraverso il fondo Esm. Il quotidiano poi informa che "immediatamente dopo" la conclusione del vertice, il premier Alexis Tsipras ha chiamato il presidente della Repubblica, Pavlopoulos.
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