Tangenti al sindaco di Ischia: arrestati Casari, Verrini e Rinaldi

 
La Cpl Concordia, con sede a Concordia sulla Secchia, nel Modenese è al centro dell’inchiesta della procura di Napoli sulle presunte tangenti per la metanizzazione dell’isola d’Ischia Sette misure cautelari sulle 11 emesse dal Gip di Napoli relative a tangenti  riguardano gli ex vertici Cpl Corcordia, il colosso cooperativo che ha realizzato il metanodotto dell’isola e che a gennaio ha cambiato presidente e amministratori. Le accuse sono associazione a delinquere, corruzione, riciclaggio e emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Col sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino, stamattina sono finiti in carcere l’ex presidente Cpl Roberto Casari; Francesco Simone, responsabile relazioni istituzionali; Nicola Verrini, ex responsabile area Tirreno; Maurizio Rinaldi, nel Cda della Cpl Distribuzione; Bruno Santorelli, responsabile del nord Africa per Cpl. Un consulente esterno della coop e il direttore amministrativo sono invece stati colpiti dall’obbligo di dimora.
L’indagine dei pm partenopei dimostrerebbe che l’appalto di metanizzazione del Comune di Ischia e dei Comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme è stato affidato alla Cpl grazie all’interessamento del sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino e alla complicità dell’architetto Silvano Arcamone, dirigente dell’ufficio tecnico dello stesso Comune, anche lui arrestato ai domiciliari. In cambio dell’assegnazione della commessa, il primo cittadino avrebbe ottenuto l’assunzione del proprio fratello, Massimo Ferrandino, quale consulente della società nonché la stipula fittizia di due convenzioni che prevedevano l’impegno della Cpl Concordia a erogare la somma complessiva di 320mila euro all’albergo di proprietà della famiglia del sindaco, a fronte della messa a disposizione di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della società modenese.
La cooperativa, dal canto suo, avrebbe provveduto al pagamento attingendo a dei fondi neri costituiti mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (la Tunita sarl) riconducibile a Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo CPL Concordia, definito dagli inquirenti «personaggio chiave» della vicenda, con un ruolo di primo piano nella presunta associazione a delinquere attiva non solo nell’appalto di Ischia, ma in numerosi altri, soprattutto in Campania. 
In una delle intercettazioni agli  atti dell'inchiesta sulle tangenti a Ischia Francesco Simone, dirigente della Cpl arrestato, chiama in causa Massimo D'Alema sottolineando la necessità di «investire negli Italiani Europei dove D'Alema sta per diventare Commissario Europeo» in quanto «...D'Alema ha già fatto con noi ci ha dato delle cose».
<La diffusione di notizie e intercettazioni che non hanno alcuna attinenza con le vicende giudiziarie di cui si occupa la procura di Napoli è scandalosa e offensiva>, dichiara in una nota il presidente della Fondazione Italianieuropei,  D`Alema, il quale  minaccia azioni legali: <Con l'inchiesta non c'entro>.
L’attuale presidente è Mario Guarnieri. Il precedente, Roberto Casari, arrestato stamani, era andato in pensione il 30 gennaioLa Cpl è una cooperativa storica, nata nel 1899. Negli atti dell’inchiesta viene definita una «tra le più antiche cosiddette ‘cooperative rosse». Opera a livello internazionale, con 1.800 addetti e 70 società controllate e collegate in tutto il mondo e un fatturato consolidato di 461 milioni nel 2014. Si tratta di un gruppo cooperativo cosiddetto ‘multiutility’ che si occupa di energia in tutti i suoi aspetti: dall’approvvigionamento e distribuzione alla vendita e contabilizzazione di gas ed elettricità, alla produzione mediante sistemi tradizionali o impianti rinnovabili.

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