Berlusconi “chiama” la Federazione del centrodestra



Da una parte la necessità di non disperdere i voti di protesta, della rabbia che cresce nella gente. Dall’altra la necessità di rappresentare i moderati, perché non si può abbandonare l’immagine di forza che si candida a governare il Paese. Ecco che in Berlusconi si rafforza l’idea: sono lontani i tempi del partito unico, bisogna dar vita a una Federazione del centrodestra capace di creare un equilibrio fra le forze politiche.
«Federare per vincere», aveva già annunciato il Mattinale. E infatti, come non si può cedere ai diktat dei partitini pronti a tuffarsi in una coalizione per raggranellare un seggio, nello stesso modo non si può rinunciare all’apporto di nessuno, perché altrimenti si rischia di essere condannati all’opposizione. Lo spazio c’è perché i governi tecnici e del Pd, che si sono succeduti negli ultimi anni, hanno chiesto solo sacrifici senza dare nulla in cambio (eccetto la beffa degli 80 euro, dati con una mano e ripresi con l’altra), aumentando le tasse, facendo entrare gli immigrati in massa, non ponendo limiti ai campi nomadi e creando diseguaglianze dove, a farne le spese, sono stati solo gli italiani.

 

Le mosse di Berlusconi

Le mosse di Berlusconi sono due: stringere l’intesa elettorale con Salvini e la salvaguardia di quella con il Ncd, senza dimenticare la presenza degli amici di Fitto. Non si puà sacrificare la Campania per un’intesa con la Lega e Salvini, con l’attacco a Tosi, sta mettendo a rischio la vittoria in Veneto. Insomma, massima disponibilità al dialogo a patto che i lumbard accettino di riaprire i giochi anche in Liguria (dove in realtà Salvini ha ufficializzato già il candidato) e in Toscana. Per le regionali il tempo a disposizione è poco. Per le politiche no. E proprio per questo l’idea di una futura federazione avanza.



Commenti