GRANDE SILVIO

"Mi sono commosso. Si è verificato quello che speravo: che i giudici riuscissero a individuare, nonostante le tante favole dei media, la verità dei fatti. Quello che purtroppo non era avvenuto in primo grado".
"Una volta, scherzando, ho detto a Renzi che ha commesso un solo errore, quello di non fare politica dentro Forza Italia. Ha la fortuna dalla sua, e questa è una grande qualità per un politico. Con 108 mila voti è diventato sindaco di Firenze, poi con le primarie è diventato segretario del Pd, si è autocatapultato a Palazzo Chigi, si è trovato subito le elezioni europee che gli hanno assicurato quella legittimità democratica di cui aveva bisogno e infine gli è toccata anche la presidenza del semestre europeo. Sfido chiunque a fare di più e più velocemente!".
"La crisi continua: i consumi calano, molte imprese chiudono, i disoccupati aumentano e cresce il tasso di povertà. Per cambiare ci vorrebbe un forte choc, cominciando da una inversione completa della politica economica e monetaria dell’Unione Europea. La Bce dovrebbe diventare una vera banca centrale garantendo i debiti sovrani di tutti i Paesi dell’eurozona e, all’occorrenza, stampando moneta. Certo, così si produrrebbe una inflazione dell’1, 2, 3 per cento, ma sarebbe un lievito per l’economia e non un male come pensano i tedeschi. L’euro dovrebbe essere riportato alla parità con il dollaro, come era nel 2002, per sostenere le nostre esportazioni. E infine, come hanno fatto gli Stati Uniti e il Giappone, per uscire dalla crisi si dovrebbe immettere liquidità nell’economia. Qualcosa si sta facendo, si deve continuare".
"Non c`è altra soluzione che quella di ricorrere all’eterna formula liberale della crescita e del benessere: meno tasse sulle famiglie, meno tasse sulle imprese, meno tasse sul lavoro producono più consumi delle famiglie, più produzione per le imprese e più posti di lavoro. E anche più entrate nelle casse dell’erario con cui poter aiutare chi è rimasto indietro.
I miei governi in nove anni sono riusciti a realizzare 40 riforme, più di ciò che hanno realizzato insieme gli oltre 50 governi che ci hanno preceduto nella storia della Repubblica. Non abbiamo mai aumentato le tasse, non abbiamo mai messo le mani nelle tasche degli italiani. Ma quanto a una completa rivoluzione liberale, da attuarsi attraverso la riforma dell’assetto costituzionale del Paese, la riforma della burocrazia, la riforma fiscale e infine la riforma delle riforme, cioè la riforma della giustizia, io mi sono trovato a dover fare i conti con un’incredibile serie di ostacoli.
Glieli enumero: alleati molto scomodi e malati di un egocentrismo da prime donne che in molti casi non si sono fatti convincere; una opposizione assoluta della sinistra che ha sempre praticato la politica del ‘tanto peggio, tanto meglio’, cancellando con un referendum le nostre riforme istituzionali del 2005, che poi sono le stesse che adesso vuole fare Renzi; la grande crisi economica che è venuta dall’America nel 2008... E tutto questo con il 90 per cento della stampa contro e infine, per quanto mi riguarda, con i 58 processiche ho dovuto affrontare, che mi hanno tolto una infinità di tempo per preparare con gli avvocati le 2.750 udienze: a volte tre alla settimana! Processi e udienze che mi hanno anche privato di quella serenità che è indispensabile per poter operare al meglio. Spero non capitino le stesse cose anche a Renzi.
Abbiamo un Pd al 38 per cento, Grillo al 23 e il centrodestra, frammentato, al 30 per cento. Lo scenario che se ne ricava è quello di un Paese con una forte coloritura di sinistra e con il Movimento 5 stelle che rappresenta un serio pericolo per la democrazia. Ecco perché occorre ricostruire l’unità del centrodestra e far sì che i moderati, che sono la maggioranza nel Paese, acquistino consapevolezza e si trasformino in una maggioranza politica organizzata. Noi stiamo tentando di farlo con le nostre ‘Comunità azzurre’".
Dall'intervista pubblicata su "Oggi".

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