CARPI...... CITTA' DA "RIFARE"..... ALCUNE PROPOSTE
TAGLIO DELLE TASSE
Le tasse comunali devono essere ridotte, in particolare devono essere
“attenzionati” gl’italiani e le imprese del territorio. Dopo oltre dodici
anni di crisi non è possibile pensare che i cittadini accettino una pressione
fiscale di questo genere. Le amministrazioni locali non possono incidere più di
tanto sulla riduzione della tassazione, è altre sì importante valutare come agire
sulle aliquote che colpiscono le proprietà delle famiglie e delle Società (sia
persone fisiche che giuridiche) dirottando parte
della spesa che viene destinata alla PLURIME Feste (della Filosofia, del Racconto,
del Gioco, notti bianche, luminarie ed altro) cercando di caricare meno i
cittadini di tasse sulle proprietà immobiliari. Altra tassa è quella che devono
pagare gli ALBERGHI a tutti i comuni. Proponiamo che a Carpi venga dimezzata la
tassa di “soggiorno” per gli alberghi già attivi ed AZZERATA per nuovi alberghi
che decidessero d’investire e costruire o costituire nuove attività alberghiere
a Carpi-
SERVIZI SOCIALI
E’ necessario rivedere la politica
dei servizi sociali nella nostra città :
1.
L’accoglienza dei
bisognosi è giusta. Ma non ci sono più soldi per tutti, e adesso i bisognosi siamo
noi. Purtroppo, e diciamo purtroppo,
bisogna sospendere entro uno/due anni i contributi a chi non ha più un futuro
qui, a chi non ha un lavoro e non lo troverà mai, a chi non sta pagando da mesi
o anni il condominio, le bollette, eccetera e vive solo con i soldi del Comune
e della Caritas. Purtroppo, chi non ha un futuro sta togliendo parte del futuro
ai nostri giovani e ai nostri anziani.
2.
Vogliamo
agevolare il rientro di chi vuole o deve andarsene da Carpi. E vogliamo spostare finalmente
l’attenzione sui giovani italiani senza lavoro e su quelli che vogliono metter
su famiglia e fare figli. Non diciamo di dare il reddito di cittadinanza, ma un
contributo reale, per esempio: per 2 anni copriamo l’affitto a chi decide di andare a convivere
e diamo il nido gratis a chi decide di fare un figlio.
3.
Vogliamo che
tutti i contributi
nazionali, regionali, locali, i sussidi,
le case popolari, le
elargizioni, che tutto venga adeguatamente censito e controllato, e distribuito
non più a pioggia o in base a criteri facilmente manipolabili come l’ISEE, che
di fatto favorisce chi lavora in nero, ma con criteri basati sul futuro, sulla
meritocrazia e sulla residenza storica
sul territorio di chi riceve i contributi; se non si risiede a Carpi da almeno
5 anni zero contributi.
4.
Vogliamo poi dare
contributi ai pensionati italiani con pensioni ormai insufficienti a reggere gli aumenti di
bollette, tasse, alimentari e costretti a vivere quasi di nulla.
5.
Proponiamo
che coloro che ricevono contributi dal Comune a qualunque titolo restituiscano
quanto ricevuto, laddove possibile, sotto forma di lavori socialmente utili, ad esempio facendo manutenzione ai parchi,
sorveglianza del territorio, piccole attività di manutenzione, ecc. Una
iniziativa importante potrebbe essere quella di mantenere gli argini dei fiumi
con l’apporto dei cassintegrati delle aziende carpigiane esperte del settore
edile. In un momento di crisi bisogna avere il coraggio di superare, di
concerto con tutte le parti sociali, vincoli anacronistici spesso creati e
mantenuti artificiosamente, che impediscono alle persone che ne hanno la
volontà di dare il proprio contributo al bene comune.
CARPI CITTA’ DELLE MANIFESTAZIONI E DEI FESTIVAL
Tutti sanno che Carpi è una delle
tre sedi del Festival della Filosofia, ma… abbiamo pensato a come qualificarci
maggiormente a livello locale, nazionale e internazionale? La nuova
amministrazione secondo noi si dovrà impegnare su molti punti per dare alla
città una nuova immagine, visibilità e credibilità, quali per esempio:
· Expo della Moda: Carpi è da sempre una delle Città della Moda. Con l’aiuto
della Regione Emilia Romagna, potremmo istituire l’EXPO DELLA MODA, che non
ridurremmo come “Moda Makers” in una esposizione di alcuni “Players” del
mercato, ma si potrebbe organizzare un convegno nel quale il Comune, per
esempio nel Teatro Comunale, potrebbe invitare i maggiori STILISTI ITALIANI ed
i maggiori imprenditore del settore per parlare appunto di MODA e rilanciare
CARPI come città nel quale s’incontrano i GRANDI della moda e coloro che
intendono altresì migliorare la propria professionalità nel settore
partecipando a Corsi di formazione COL PATROCINIO dal Comune con docenti di Alto
livello.
· Uscita dell’Autostrada: la viabilità in entrata deve essere rivista, inoltre
entrando a CARPI devono essere visibili – con pannelli luminosi – produttori
della moda e del tessile/abbigliamento che con un piccolo contributo,
contribuiranno a far conoscere gli spacci aziendali aperti nella città.
· Rapporto con le istituzioni politiche: il
nuovo Sindaco dovrà essere prima di tutto il sindacalista dei suoi
concittadini, e difenderli in Regione e a Roma, Carpi è diventa famosa quando è stata promossa in SERIE A
di Calcio…. pochi la conoscono. Promuovere una pagina Facebook del comune dove
gl’imprenditori, gli albergatori ed i ristoratori promuovono la propria
attività e di conseguenza il turismo in città.
· Rapporto con grandi imprenditori e le grandi imprese: non è possibile avere una
amministrazione che, a parte qualche singolo caso isolato, abbia un rapporto
conflittuale da decenni con i grandi imprenditori privati del territorio, e che
non chieda mai niente alle grandi imprese del mondo della cooperazione che
hanno avuto tanto dal territorio. La
nuova Giunta di Carpi dovrà avviare un proficuo rapporto di collaborazione con
chi ha tanto da dare alla comunità, e con chi negli anni ha ricevuto tanto.
Vale in ambito economico, vale in ambito sportivo, vale per le donazioni all'ospedale, alle scuole.
· Utilizzo del Castello: PALAZZO PIO è una bellissima vetrina, ma è vuota. Non è
possibile avere strutture come le nostre completamente inutilizzate. Servono
mostre permanenti e temporanee, un utilizzo come vetrina, anche – perché no? –
commerciale.
· Grandi eventi: Concerti in Piazza, ben vengano------- ma devono essere
motivo di ENTRATE per chi governa la città non per chi SPECULA su tali
iniziative. Parte degl’incassi dei concerti e delle notti bianche devono essere
devoluti ad una “cassa sociale” o “salvadanaio sociale” che il Comune
utilizzerà per aiutare mensilmente le FAMIGLIE ITALIANE in difficoltà a pagare
bollette, affitti, rette per i figli. I criteri per l’attribuzione di tali
contributi saranno:
1.
Essere
cittadini ITALIANI
2.
Avere
un reddito complessivo della famiglia non superiore a 25.000 euro
3.
Non
essere proprietari d’immobili oltre la PRIMA CASA
4.
Avere
fatto regolare richiesta all’opposito Servizio Istituito dal Comune avendo
presentato la documentazione che attesti quanto sopra indicato
TAGLIO DEI COSTI DEL COMUNE E DELLA BUROCRAZIA
È necessario approfondire lo studio delle voci di
costo dell’amministrazione Comunale. E’ indispensabile insediare una commissione permanente per
il taglio delle spese improduttive, per la semplificazione amministrativa e
burocratica, per la ridefinizione dei compiti fra i dipendenti comunali, in
particolare:
· Personale, che vede dirigenti e consulenti troppo costosi mentre
dovrebbero essere formati e valorizzati i dipendenti meritevoli.
· Burocrazia, con la semplificazione di procedure e regolamenti in modo
da avere meno adempimenti per i cittadini e le imprese e meno impiegati
destinati a controllare documentazione spesso inutile e ridondante.
· Energia, con l’inserimento di energie rinnovabili e coibentazione
degli edifici.
· Logistica, con un’unica sede Comunale che permetta di
fare risparmiare in spostamenti e in affitti per locali e magazzini
· Gestione del verde, con la raccolta dei materiali di recupero provenienti
dalle potature per la produzione di energia pulita. Realizzazione di “barriere
verdi” intorno alla città e manutenzione del verde pubblico demandato a
dipendenti del Comune o a personale con contratti che abbiano costi più
contenuti rispetto a quelli oggi sostenuti con appalti a società terze.
Un altro tema molto significativo è quello della
razionalizzazione dei servizi. Per esempio: oggi per fare le buste paga dei dipendenti del Comune
sono impegnati diversi impiegati, mentre esternalizzando il servizio ne
basterebbero pochi per la sola gestione del personale (assenze-malattie ecc….).
Ma vale anche il discorso opposto: oggi, anche grazie al nostro continuo
intervento in Consiglio Comunale, la Biblioteca è gestita con il personale del
Comune, come Qui città e altri servizi, mentre prima veniva gestita con un
appalto che la faceva costare il doppio, a parità di servizio. E’ necessario
rivedere tutti i servizi al ribasso come costo : tutti gli appalti per le
scuole, la refezione, le pulizie, le multe, gestione multe, eccetera, spesso
assegnati con gare sconvenienti per il Comune e convenienti solo per il
gestore.
Per
quello che riguarda le continue discussioni su Unione Terre D’argine, Comune
Unico, … riteniamo che siano state interessanti in passato, ma dopo 15 anni
ormai non ci appassionano più, né appassionano i cittadini. E soprattutto non
le vediamo come soluzione ai problemi economici. Le Terre D’argine, infatti,
non hanno determinato nessuna riduzione reale di costi, nessun servizio nuovo,
ma solo la creazione di nuovi posti di dirigenti, funzionari, responsabili di
settore, insomma di gente che parla e che non lavora.
Noi proponiamo di fare altri studi approfonditi sull’Unione e anche sulla costituzione di un Comune Unico, che comprenda come nucleo centrale Carpi e frazioni, Soliera, Correggio e Rovereto, e di proporre tutto alla valutazione dei cittadini attraverso un referendum popolare. Siamo in democrazia, e sono i cittadini che devono decidere esplicitamente e espressamente quale sia la forma di governo del territorio che preferiscono.
SERVIZI ALLE IMPRESE DEL TERRITORIO
Le
iniziative che si sono susseguite negli anni nel settore tessile-abbigliamento
sono risultate tutte fallimentari. Sono stati chiusi o si sono “spenti” i
centri di Formazione e Servizi come il CITER, il Campus della Moda
(principalmente finanziato dalla Fondazione Cassa Risparmio), il Laboratorio di
Analisi Tessili finanziato dalla CCIAA di Modena. È stato inoltre chiuso il
Corso per periti tessili all’Istituto Tecnico Leonardo da Vinci e dal 1993 non
è più attivo il Corso per Operatori macchine tessili del Vallauri.
Carpi,
“capitale” dell’abbigliamento a questo punto non ha un vero Centro che promuova
l’informazione, la diversificazione produttiva nel settore, la ricerca
scientifica. Non c’è supporto adeguato alle aziende tessili per quanto riguarda
progetti di ricerca riguardanti la diversificazione produttiva, l’innovazione
tecnologica.
· Il Comune deve promuovere l’apertura di un apposito
Centro collegato al Tecnopolo come hanno saputo fare a Mirandola col Tecnopolo
del Biomedicale che ha ricevuto finanziamenti pubblici dall’ Unione Europea.
Il
Comune di Carpi destina somme irrisorie alle Cooperative di garanzia iscritte
all’apposito Albo della Banca d’Italia (107).
· Bisogna incrementare l’importo da
destinare alle Coop di garanzia e
consentire alle aziende carpigiane di ottenere finanziamenti a tasso agevolato in quanto “contro-garantiti” dal
30 al 80% da Confidi “graditi” dalle
banche sulla base delle nuove regole del Basilea. Bisogna intervenire con fondi
propri, ottenuti sospendendo temporaneamente altri investimenti e spese poco
utili spesso spacciate come “culturali”, attraverso una migliore interazione
con chi ha la reale disponibilità di fondi come la Fondazione Cassa
Carpi e soprattutto convocando tavoli tecnici permanenti con le Banche per fare
valere l’influenza e il peso politico dell’amministrazione.
E’ poi
indispensabile fornire un servizio d’informazione agli imprenditori e ai
cittadini che volessero accedere a contributi derivanti da bandi pubblici
provinciali, regionali, nazionali o europei. Tale attività di supporto deve essere fornita da addetti
formati e competenti in materia di finanziamenti e contributi.
L’amministrazione comunale potrebbe utilizzare risorse proprie da formare e
giovani che cercano occupazione promuovendo un Centro Servizi per le Imprese,
in collaborazione e non in concorrenza con le Associazioni di categoria:
l’amministrazione, tramite questo Centro dovrà supportare cittadini e imprese
in difficoltà finanziaria che non hanno mezzi economici per pagare costosi
consulenti privati. Chi ha usufruito di tali supporti sarà monitorato dall'amministrazione per il tempo di durata dei finanziamenti ottenuti a tasso
agevolato o a fondo perduto, in modo tale che il supporto dato non vada perduto
e non sia limitato al solo intervento “consulenziale”.
Bisogna infine fornire un servizio
indispensabile come il controllo del
rispetto delle regole
da parte di chi lavora. Perché spesso abbiamo realtà, prevalentemente
straniere, di imprese che non pagano tasse, non rispettano le norme, aprono e
chiudono in un giorno e rubano il lavoro alle nostre imprese facendo
concorrenza sleale. Tutto ciò deve sparire.
SVILUPPO ECONOMICO DEL TERRITORIO
Nel territorio carpigiano, che
comunque è servito dall'autostrada, dalla ferrovia e da un aeroporto è necessario
incentivare gli investimenti italiani e stranieri ed attirare nuove iniziative
imprenditoriali attraverso:
· L’inserimento di agevolazioni
fiscali per coloro che investono nel nostro territorio tramite la riduzione per
un certo numero di anni delle tassazioni comunali sugl’Immobili e delle altre
tasse locali, come i rifiuti, l’occupazione di suolo, ecc
· La creazione di una ZONA FRANCA a imposte zero, per attirare anche capitali stranieri.
· Per gli imprenditori che
trasferiscono la propria attività nel territorio carpigiano prevedere un netto
taglio, fino all'azzeramento dove possibile tecnicamente, degli oneri di urbanizzazione legati alla
riqualificazione dei fabbricati e al cambio di destinazione d’uso
· Per chi assume giovani del
territorio, agevolazioni fiscali importanti che si moltiplicano a seconda di
quanto personale viene assunto a tempo indeterminato
Lo
sviluppo del territorio passa anche attraverso un’azione politica a livello
nazionale e internazionale: il Comune dovrà intervenire per garantire la
disponibilità di fondi nazionali e europei sul territorio, e anche per
risolvere problemi che stanno mettendo in ginocchio molte imprese
FORMAZIONE
A
nostro avviso questo tema è strettamente legato al precedente, perché lo
sviluppo del territorio non può prescindere dal tema della FORMAZIONE.
In
questi anni abbiamo assistito a molti conflitti fra l’amministrazione il
settore scuola, specie per ragioni burocratiche e per logiche di spartizione
del potere. E il Comune si è dedicato al minimo indispensabile: inaugurare
strutture – fra l’altro decise in altre sedi. Non riteniamo che fare il minimo
indispensabile voglia dire seguire adeguatamente un settore così importante
come quello della scuola.
Noi
vogliamo da un lato una scuola senza
politica. Diciamo
basta alle fra mistioni tra assessori e dirigenti scolastici.
Dall'altro proponiamo una vera integrazione fra la
scuola pubblica e privata, specie per quello che concerne gli istituti di formazione professionale
del territorio. È inutile scrivere pagine a pagine di intenti sulla formazione
quando poi, come vediamo, non esistono più le persone realmente formate sui
bisogni del territorio.
La
scuola deve dare ai giovani un futuro. Per questo il pubblico deve intervenire,
per farsi garante della rispondenza dei programmi formativi con i veri bisogni
del territorio. E bisogna ricordare che oggi la formazione non è solo per i
giovani: noi proponiamo di incentivare i corsi per chi ha perso il lavoro a
seguito della crisi, in modo da dare speranza in un nuovo futuro a chi oggi si
vede purtroppo con poche speranze.
La
formazione non può poi prescindere da strutture
veramente adeguate ai bisogni dei bambini e dei ragazzi: noi vogliamo rivedere tutte le
strutture scolastiche di dipendenza del Comune e delle Terre D’argine, così
come gli uffici comunali, facendo un
checkup per quello che riguarda lo stato delle aule, degli arredi, delle
palestre, e anche delle strutture dal punto di vista della sicurezza sismica,
dell’impiantistica antincendio, della presenza di amianto nei tetti e nelle
canne fumarie, del consumo energetico, delle temperature invernali, … E’
indispensabile che il Comune faccia il suo compito fornendo strutture adeguate
ai tempi, e pensando che ogni euro speso oggi in sicurezza, qualità e risparmio
energetico si può trasformare in vite salvate e in tanti euro risparmiati
domani in energia e salute
INFRASTRUTTURE
Carpi ha necessità di una profonda
rivisitazione degli spazi pubblici, con una
precisa individuazione di spazi, superfici ed edifici esistenti dismessi
e non utilizzati, dove trasferire o collocare servizi destinati alla
collettività.
In questo quadro occorre trovare
una destinazione definitiva per la
Stazione delle Autocorriere, nata male e nel
posto sbagliato, lontana com'è dalla Stazione ferroviaria alla quale doveva
invece essere prossima per facilitare studenti e pendolari. E infatti ora questo ampio
edificio, con la sua vasta area adiacente, è inutilizzato e degradato.
Quell'area potrebbe essere
utilizzata per concentrare le diverse
sedi del Comune in un unico edificio a alto valore architettonico e elevati
standard di risparmio energetico. Il solo risparmio di affitti, energia e logistica potrebbe
compensare l’ammortamento della struttura.
Va poi realizzato senza indugi il Parco Lama, un vero polmone verde di ampie dimensioni, accogliendo e
non respingendo le idee e le proposte formulate da associazioni ambientaliste.
Nel frattempo vanno curati i parchi cittadini esistenti, quello dell’ospedale,
del cimitero, di via Bollitora e altri minori lasciati spesso in stato di
abbandono, quasi terra di nessuno, perché ridiventino luoghi idonei al ritrovo
di bambini, genitori e anziani.
Non va poi sottovalutato lo stato
della rete fognaria, spesso insufficiente a gestire un clima che sta diventando
tropicale e un’urbanizzazione che spesso ha permesso di costruire e
cementificare oltre i limiti dettati dal buon senso. Ne sono la prova i
continui allagamenti che avvengono a ogni acquazzone. Bisogna intervenire
subito attraverso il potenziamento della rete, la creazione di vasche di
laminazione e il controllo degli indici di utilizzazione del territorio.
STRUTTURE SPORTIVE
Per quanto concerne le strutture
sportive, Carpi in questi anni sta segnando il passo, non avendo strutture
adeguate ai bisogni di una città che è molto cresciuta nello sport, sia a
livello dilettantistico che professionistico.
Va presa una decisione coraggiosa
per lo Stadio Cabassi, che ha già assorbito tante risorse
comunali senza diventare a tutti gli effetti uno stadio a norma, avendo sempre
bisogno di deroghe temporanee da parte delle autorità sportive e di pubblica
sicurezza. Per giunta la sua infelice posizione al centro della città e senza
parcheggi sufficienti, paradossalmente ostacola e danneggia gli operatori
commerciali, invece di favorirli come era stato detto. Gli operatori nei giorni
delle partite lamentano la chiusura delle strade adiacenti per molte ore al
giorno con gravi disagi e conseguenze economiche negative per i negozi e le
attività artigianali. In tutto questo il pubblico ha già speso oltre 2 milioni
di euro. Noi proponiamo di non spendere
più soldi pubblici per il vecchio Cabassi, e di fare un esame serio sulla
possibile costruzione di uno stadio nuovo, finanziato anche dal Coni, Credito sportivo, da fondi
privati, … fuori dal centro cittadino,
con ampi parcheggi, valutando l’ipotesi di crearlo nell’area dell’attuale pista
di atletica di via Nuova Ponente che dispone di ampi spazi verdi circostanti.
Ipotizzando anche la costruzione di un campo da calcio regolamentare in
materiale sintetico per permettere agli atleti e ai giovani di allenarsi anche
nella stagione invernale.
Va anche valutata la necessità di
dotare Carpi di un Palazzetto dello Sport idoneo e a norma, la cui mancanza
costringe le squadre di volley e pallamano a giocare fuori Carpi.
Bisogna poi esaminare lo stato dei campi minori dove tuttavia si
allenano centinaia di giovani e ragazzi le cui esigenze non sono minori.
CENTRO STORICO
Il
centro storico sta morendo. È sotto gli occhi di tutti. Per rilanciarlo noi
proponiamo di lavorare sui seguenti punti:
· Parcheggio interrato o autosilo a
ridosso del centro
· Più sicurezza con vigili a piedi e
in bici anche di sera e illuminazione
· Incentivi per l’apertura di negozi
e vetrine di qualità con marchi famosi locali, eccellenze e prodotti tipici
· Semplificazione anche normativa per
bar e ristoranti
· Serate per giovani – e meno giovani
- con DJ Set, aperitivi lunghi, e notti bianche più frequenti
· Cambio di orari dei negozi
(apertura serale fino alle 20.30)
· Mercatini serali settimanali come a
Rubiera
· Mercatini “prolungati” come a
Concordia
· Rassegne d’Arte permanenti nel
Castello
· Skipass in piazza o altre
iniziative NUOVE in tutte le stagioni
· Collegamenti da/per gli aeroporti
vicini
URBANISTICA
Bisogna dire NO alla ulteriore
espansione edilizia della città mantenendo a verde gli ultimi spazi liberi
esistenti e incentivare il riutilizzo dei tanti capannoni industriali e
artigianali ora vuoti in conseguenza della crisi economica. Un recupero
edilizio e urbanistico insomma di vecchie strutture ora fatiscenti che
abbrutiscono tra l’altro l’aspetto estetico della città.
D’altra parte, non va dimenticato
che l’edilizia un volano importante per l’economia locale. Noi vogliamo
rilanciare un vero e proprio Piano
Marshall Edilizio con
la compartecipazione del Comune, della Fondazione, delle principali realtà
locali, puntando però su opere e interventi fattibili, utili nel lungo termine e che diano lavoro specie alle piccole imprese, quali:
· Miglioramento Sicurezza Sismica
· Demolizione di strutture fatiscenti
e costruzione di edifici a consumo zero con elevati standard energetici
· Recupero di zone in via di degrado
con incentivi per la riqualificazione
Siamo poi per il blocco della realizzazione di nuovi centri commerciali: realtà che fanno comodo solo a
certi investitori e che danneggiano il piccolo commercio.
Vogliamo anche fare una mappatura
di quanto oggi stato costruito e risulta invenduto, anche e soprattutto per
capire la provenienza di quei capitali che oggi sono stranamente immobilizzati
sul territorio.
In ogni caso, da oggi in poi ogni
intervento sul territorio deve essere fatto con la totale e completa
partecipazione dei cittadini coinvolti attraverso assemblee pubbliche e
convocazioni di quartiere.
VIABILITÀ’ E MOBILITA’
Questo è un altro tasto dolente
della realtà carpigiana a partire dalla ferrovia che spacca ancora oggi, come
avveniva un secolo fa, la città in due. Le ciclabili sono state finora
realizzate MALE, sono pericolose e mettono troppo spesso i ciclisti a contatto
con gli autoveicoli. Poi c’è il problema irrisolto della viabilità verso
Modena, Mantova, Reggio e Ferrara, che costringe gli automobilisti a percorrere
le vecchie strade consolari romane, strette, pericolose, con anacronistiche
doppie curve, come sulla strada per Correggio, per Fossoli, per San Marino.
Noi proponiamo di realizzare nell'immediato:
· Rotonda Curva Cattania
· Rotonda Uscita Casello
dell’Autostrada
· Prolungamento di Via dell’Industria
fino alla zona autotrasportatori
· Raccordo verso Correggio con
superamento della doppia curva
Per il passaggio a livello di Via
Roosevelt, le soluzioni proposte fino a oggi, che spostano il sottopasso nella
zona dell’Ex Cantina non ci piacciono, perché obbligherebbero le auto a fare
percorsi tortuosi e illogici. Se deve essere fatto un sottopasso, va fatto in
modo lineare. Nell'immediato – e nell'attesa di reperire fondi che al momento non
sembrano essere disponibili - ci proponiamo di valutare di allargare il
passaggio a livello esistente per evitare il turno alternato da San Marino –
dimezzando in questo modo il tempo di smaltimento della coda da San Marino; di
temporizzare meglio le sbarre riducendo i tempi di attesa – spesso al’origine
della formazione delle code; di temporizzare i semafori in base agli orari
della giornata e alle code che sono formate.
Per le ciclabili, oltre alla
realizzazione di nuove ciclabili veramente utili, noi proponiamo la messa in
sicurezza delle ciclabili attuali. In più, diciamo di avere il coraggio di
trasformare completamente alcune strade in ciclabili, in
modo da evitare il pericolosissimo contatto fra autoveicoli e ciclisti.
Anche il trasporto urbano, oggi assolutamente poco sfruttato e in perdita per oltre
un milione di euro, deve essere rivisto
completamente nelle tratte, che devono essere prolungate fino alle frazioni, e negli orari. In
più, una volta definite, le tratte vanno mantenute per qualche anno, perché i
continui cambi di tratta e delle fermate disorientano la gente. Il servizio va anche reso gratuito per qualche anno, in modo che i cittadini prendano
veramente confidenza con questo importante sistema di trasporto a minor impatto
ambientale.
AIMAG E AMIANTO
Aimag non può restare una società a gestione mista
pubblico/privato: i danni di questo tipo di gestione sono sotto gli occhi di
tutti. Bisogna
prendere decisioni definitive ma chiare: o Aimag si gestisce col controllo del
Comune, o si vende interamente ai privati.
Noi propendiamo da sempre per la
cessione ai privati, con reinvestimento delle quote cedute in opere utili per
il Comune, in edilizia pubblica, in ristrutturazioni per il risparmio
energetico degli edifici e nella bonifica
delle tubazioni in amianto.
Però vediamo anche che quanto
gestito dai privati può essere gestito male. E in più ci sono all’orizzonte
importanti operazioni e eventi, quali la gara per la gestione del Gas del 2015.
Per questo occorrerà affiancare alla gestione privata un forte e reale
controllo pubblico della qualità dei servizi, del rispetto dell’ambiente, della
manutenzione delle strutture e delle reti. Cosa ampiamente fattibile laddove la
gestione sia privata, perché a quel punto Aimag cesserebbe di essere un
parcheggio per politici decaduti da collocare, politici che spesso tengono
nascoste o difendono questioni spinose come la costruzione di centinaia di
appartamenti sopra le falde e i pozzi di prelievo dell’acqua a Modena e il
degrado delle tubazioni in fibrocemento, che
cedono amianto all’acqua.
Siamo comunque del parere che su
queste scelte così importanti, che impattano i cittadini del bacino di Aimag -
scelte del valore di tanti e tanti milioni di euro dei cittadini - i candidati
a Sindaco e i politici non possano limitarsi a scrivere alcune righe in un
programma, spesso criptiche e comunque puntualmente disattese. Anche in questo
caso secondo noi occorre fare un vero e proprio
referendum per
dare ai cittadini la possibilità di scegliere fra pubblico e privato. Il
referendum deve essere chiaro, senza
quorum, e tutti i
partiti e liste civiche devono impegnarsi perché il referendum sia realmente
partecipato.
Per quanto concerne l’amianto,
bisogna intervenire cambiando le
tubazioni. Non
possiamo permetterci di rischiare con la salute pubblica e dei nostri bambini,
non possiamo credere che delle polverine magiche inserite nell’acqua risolvano
un problema così grave. Sarà un processo lungo e costoso, ma indispensabile.
SANITA’
Il Ramazzini così com’è ora non è
più sufficiente. E’ necessario tenerlo aperto e efficiente, ma occorre
ragionare per ottenere un nuovo ospedale, come hanno saputo fare a
Sassuolo. Pensando a sinergie pubblico-privato, ma pensando anche a come fare
per evitare di essere la
Cenerentola della provincia e della regione. E’ impensabile
che 75 milioni di euro dei fondi per la ricostruzione post terremoto siano
stati dirottati al Policlinico. Con quei soldi potevamo fare un nuovo ospedale
a Carpi, o quasi. Noi vogliamo rilanciare l’idea di un nuovo ospedale, sfruttando
l’area già individuata e resa disponibile in passato e facendo valere il peso
politico dell’amministrazione in Regione. Occorrerà intervenire nel nuovo Pal
che verrà approntato il prossimo anno al fine di trovare i fondi per la
progettazione e la realizzazione dell’ospedale.
Gli scopi della nostra azione
dovranno quindi essere quelli di un peso significativo nella riscrittura del
Pal, ottenere attenzione per le strutture che l’azienda sanitaria ha promesso e
lavorare al fine di far tornare nell’agenda politica la creazione di un nuovo
ospedale per Carpi e la Bassa ,
restituendo tutti quei servizi negli anni trasferiti a Modena, Baggiovara e
Sassuolo.
Avere più influenza al di fuori dei
confini di Carpi significa anche ottenere il mantenimento in loco dei servizi
essenziali e delle eccellenze carpigiane, avere il necessario ricambio
generazionale – e non sfruttare i pensionamenti dei primari per togliere
servizi – avere più infermieri, avere più risorse.. insomma, essere rispettati
e avere quello che merita un ospedale che serve un territorio così vasto,
produttivo e purtroppo martoriato dagli eventi naturali come la bassa modenese.
AGRICOLTURA
L’agricoltura negli anni è stata
massacrata da una politica miope, a livello nazionale e locale. Una politica
che non ha mai capito l’importanza dell’agricoltura come fonte di sostentamento
alimentare, come rafforzamento della nostra tipicità, come veicolo di
promozione internazionale con prodotti “trainanti” conosciuti e apprezzati in
tutto il mondo come l’aceto, il lambrusco, il parmigiano, .. Poi è arrivato il terremoto, con danni
ingenti specie sui fabbricati rurali, e solo per un miracolo abbiamo schivato
un’alluvione annunciata. Oggi abbiamo il ritorno dell’IMU sui fabbricati
agricoli.
Noi ci proponiamo di realizzare
questi punti:
· Rilancio del settore attraverso
incentivi ai giovani imprenditori agricoli che vogliano investire sul
territorio
· Taglio delle tasse sui fabbricati
· Agevolazioni, tagli di burocrazia e
soppressione dei regolamenti troppo limitanti a chi vuole investire o
reinvestire in attività connesse all'agricoltura e all'allevamento, all'accoglienza agrituristica, a forme di mantenimento e valorizzazione del
territorio rurale
· La messa a disposizione di spazi
pubblici per esposizioni di prodotti locali, anche permanenti e con fini
commerciali oltre che promozionali
Maggior attenzione all'agricoltura significa anche più attenzione al territorio dal punto di vista della
manutenzione di fiumi, argini, canali, riassegnando ai contadini attività di
manutenzione che hanno svolto benissimo nei secoli. Come la pulizia degli alvei
del fiume Secchia, che permetterebbe una maggiore tutela degli argini e la
verifica delle problematiche.
SICUREZZA
In questi anni, anche causa la
crisi economica, sono cresciuti i furti negli appartamenti e nelle attività
commerciali ed industriali. In più c’è un forte degradi di certe aree urbane,
centrali e periferiche, specie in certe vie del centro e in certi parchi.
Noi proponiamo di riportare i
Vigili per la strada. Ci sono 100 vigili sul territorio, ma sono spesso
impegnati negli uffici in attività di burocrazia. I vigili devono invece
presidiare il territorio.
Però è facile dire “vigili per la
strada”, è giusto ma non basta. Anche la videosorveglianza serve poco o niente.
Bisogna incentivare il controllo dei parchi, di via Berengario, della zona
Unione Sovietica, dei laghi, presidiare le scuole, le frazioni, .. con le “Sentinelle
del territorio”.
Per questo la nostra coalizione propone la istituzione della figura del
cosiddetto Osservatore civico:
· Si tratta di liberi cittadini e
cittadine i quali, a turno, presidiano una parte del territorio cittadino a
loro assegnato
· l’Osservatore civico è un
volontario che non percepisce alcun compenso per la sua prestazione, un
pensionato, un giovane, una persone in cerca di occupazione o momentaneamente
disoccupata o in mobilità
· Colui e colei che viene addetto a
tale attività avrà un cellulare fornito dall'Amministrazione Comunale col quale
comunicare alla Forze di Polizia eventuali casi sospetti
Dobbiamo poi rafforzare il controllo delle attività
economiche, per evitare il proliferare di esercizi con scarso rispetto delle
norme igieniche, delle condizioni di lavoro, per evitare che anche a Carpi ci
siano casi come in certi comuni come quello di Prato.
FRAZIONI DI CARPI
La Giunta comunale si è spesso
dimenticata delle Frazioni per cui vi sono diverse criticità riconducibili ad
una scarsa gestione e manutenzione delle strade, con frequenti incidenti
stradali, e ad una crescente malavita che allarma giustamente i residenti, come
recentemente accaduto a Fossoli e a Cortile,
che dovrebbero essere sanate tramite un intervento immediato da parte
del Comune. Inoltre in diverse frazioni
mancano alcuni servizi essenziali.
Noi proponiamo di:
· Portare l’ADSL e la FIBRA e servizi
adeguati ai tempi attuali in tutte le frazioni
· Avere servizi pubblici come le
farmacie, le poste, alcuni servizi del Comune tipo l’anagrafe, … disponibili,
magari a rotazione e in certi orari e giorni, anche nelle principali frazioni
· Incentivi all'apertura di negozi
indispensabili, come gli alimentari
· Rivedere completamente gli orari e
le tratte dei trasporti, da/verso le frazioni, per la scuola, i pendolari e gli
anziani.
· Ascoltare maggiormente i cittadini
e i comitati
Riteniamo poi indispensabile dimostrare alle Frazioni che
l’interesse degli amministratori non è solo elettorale. Noi proponiamo di fare
almeno un Consiglio Comunale ogni anno in ognuna delle Frazioni, in modo da
garantire la presenza e l’ascolto dei cittadini.
CAMPO NOMADI
Va chiuso , i NOMADI non
possono stanziare nel nostro territorio: o sono NOMADI e quindi girano nei vai
CAMPING e si pagano le soste, oppure pagano l’affitto del suolo pubblico come
tutti gli altri cittadini.
SICUREZZA
E PRESIDIO DEL TERRITORIO
Le diverse telecamere che sono state installate nella città
vanno manutenute con accortezza e deve esistere una centrale OPERATIVA di
controllo funzionante H24 che segnala eventuali ANOMALIE alle pattuglie delle
Polizia Locale, dei Carabinieri e della Polizia di Stato che presidiano il
territorio. È necessario COORDINARE nella massima efficienza per ottenere la
massima efficacia le varie zone della città COORDINANDO turni – orari e zone da
“presidiare” da parte di tutte le forze dell’Ordine. Seve una REGIA UNICA che
sarà coordinata dalla Prefettura alla quale il COMUNE e la Polizia Locale darà
IMPORTANTE supporto. Il Comune deve istituire dei corsi per agenti della
polizia locale affinché al termine dei corsi menzionati gli stessi abbiano una
conoscenza delle norme Penali e di “polizia giudiziaria” pari a quelle degli
arti Corpi di Polizia.
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