Aimag chiude il 2016 con utile netto pari 17 milioni di euro, in aumento di 5,5 milioni e un basso livello di indebitamento Solide fondamenta proiettate al futuro
Maria Silvia Cabri
Aimag
si pone come società stabile e gode di ottima “salute”, come
dimostrano i dati dei bilanci economici e di sostenibilità per l’anno
2016, approvati nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci. Si dichiara
soddisfatta la presidente Monica Borghi: “La posizione finanziaria
netta migliora, confermando il trend positivo degli ultimi anni e
dimostrando la capacità di generazione di cassa da parte del gruppo”.
Il margine operativo lordo è di oltre 50 milioni, in crescita di
oltre 7 milioni rispetto al 2015, così come è aumentato il margine
operativo netto, pari a 25,7 milioni, ossia 6 milioni in più dall’anno
precedente, con un utile netto di gruppi di 17 milioni (5,5 milioni in
più rispetto al 2015), che verrà distribuito per l’81% con un dividendo
pari a 0,089 euro per ogni azione ordinaria e un incremento delle
risorse umane da 508 a 521.
Raccolta differenziata che premia
Nel bilancio di sostenibilità gli indicatori sociali ed ambientali
sono sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno. Tra i dati
principali vi è la percentuale di raccolta differenziata del territorio
che supera il 74% (+6%). A distanza di un anno e mezzo dall’avvio della
raccolta differenziata con la tariffa puntuale, l’80% dei cittadini ha
registrato un risparmio rispetto alle bollette con la Tari. Il sistema
che ha rivoluzionato le abitudini di cittadini e imprenditori degli
undici Comuni del bacino (entro il 2017 tutti i Comini saranno a
regime), premia chi consegna ad Aimag meno rifiuti indifferenziati, in
quanto la bolletta si calcola appunto sul numero di conferimenti di
questi rifiuti all’interno del bidone personalizzato con microchip e
non più in base ai metri quadrati dello stabile, come prevedeva la
tassa Tari. “Quasi tutti si stanno ottimizzando sul numero di
conferimenti minimi – spiega il dirigente del settore ambiente di Aimag
Paolo Ganassi –: partendo dal 2016, primo anno di entrata in vigore
della tariffa puntale, l’80% degli utenti domestici ha risparmiato
rispetto alla Tari”. Il risparmio è meno evidente nelle utenze non
domestiche, come attività commerciali e industrie, dove il 50%
risparmia e l’altra metà paga di più. “Prendiamo ad esempio le
lavorazioni dove si producono molti scarti tessili – prosegue il
dirigente Ganassi – oggi pagano di più perché prima, con il calcolo
dei metri quadrati, qualcuno pagava al posto loro”. “Abbiamo ottenuto
ottimi risultati nella raccolta differenziata e ringraziamo i cittadini
a cui abbiamo chiesto di fare un grosso cambiamento - commenta il
direttore generale Antonio Dondi -: all’inizio qualche bolletta era un
po’ alta perché i cittadini chiedevano più bidoni di quelli necessari,
ma con il passare dei mesi sono riusciti a capire quanti rifiuti
producono e ad organizzarsi di conseguenza, arrivando a spendere meno.
La tariffa puntuale è ‘meritocratica’: premia i comportamenti più virtuosi”.
Morosità in calo
Per quanto riguarda poi i ritardi nei pagamenti, ossia la morosità,
l’effetto post sisma sta sempre più scemando: dagli 11 milioni di euro
del 2013 le utenze insolute sono scese a 1 milione e mezzo. Resta
comunque una fetta di popolazione che non paga la bolletta: nel 2016 la morosità si è attestata
intorno al 3,9%, comunque inferiore all’epoca della Tari quando i
Comuni avevano morosità intorno all’8%. Nel complesso la morosità, tra
gas e energia elettrica non pagati, si attesta intorno a 12-13 milioni
di euro, mentre per l’acqua a 2 milioni e mezzo. “L’obiettivo è di
ridurla a 8 milioni entro il 2017”, spiega Raffaele Zambelli
responsabile dell’area legale. A distanza di 45 giorni da quando viene
emessa la bolletta del gas il 7% degli utenti non paga, stando ai dati
del primo semestre 2017. Un dato migliore di quel 10% registrato anni fa
ma ancora lontano dal 3% pre crisi del 2008. Sui dati di bilancio,
inoltre, ha inciso l’aumento della temperatura media invernale.
Lavori in corso
“Durante il 2016 abbiamo lavorato anche per il futuro”, commenta la
presidente Borghi. Aimag sta infatti operando sul quarto lotto della
discarica di Fossoli e la tutela del campo pozzi a Fontana di Rubiera.
Un punto che si trova proprio accanto al Secchia: “La qualità
dell’acqua è molto buona. Stiamo lavorando perché l’ampliamento della
cassa di espansione tuteli dal rischio della contaminazione della
falda”.
Sul fronte
della sostituzione delle tubature in cemento amianto, i lavori
inizieranno entro ottobre: tutto è pronto per bandire la gara per il
primo stralcio, lungo 6,4 chilometri, che comporterà la sostituzione
della condotta con diametro 350 con una condotta del diametro di 700.
Livello basso di indebitamento
“L’obiettivo è stato raggiunto: acquisire una scorta per
l’investimento futuro in condizioni di crescita economica”. In sostanza
Aimag presenta uno stato di salute finanziario talmente buono, con
bassi livelli di indebitamento che “teoricamente potrebbe prendere
parte alla gara per la concessione del gas di Modena 1 anche da sola -
ha commentato il direttore generale Antonio Dondi -. Con le due
concessioni per la raccolta dei rifiuti e la distribuzione del gas
abbiamo potuto mantenere un notevole vantaggio competitivo”. “Ciò
ovviamente in teoria – prosegue -: questo per indicare che il livello
di indebitamento, rappresentato nei bilanci del 2016, è talmente basso
da consentire questa opzione, che si precisa essere del tutto teorica,
in quanto si ritiene che la partecipazione con un partner assicuri
maggiori condizioni di competitività e la possibilità di programmare
forti investimenti anche in altri settori”. Nella pratica, però,
dovranno decidere i proprietari dell’azienda, ossia i 21 Sindaci dei
Comuni azionisti. Il termine previsto per la conclusione dell’iter e la
pubblicazione del bando è primavera 2018.
Commenti
Posta un commento
risponerò appena possibile