Aimag chiude il 2016 con utile netto pari 17 milioni di euro, in aumento di 5,5 milioni e un basso livello di indebitamento Solide fondamenta proiettate al futuro



da NOTIZIE SETT. DELLA DIOCESI DI CARPI - 17.07.2017
Maria Silvia Cabri
Aimag si pone come società stabile e gode di ottima “salute”, come dimostrano i dati dei bilanci economici e di sostenibilità per l’anno 2016, approvati nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci. Si dichiara soddisfatta la presidente Monica Borghi: “La posizione finanziaria netta migliora, confermando il trend positivo degli ultimi anni e dimostrando la capacità di generazione di cassa da parte del gruppo”.
Il margine operativo lordo è di oltre 50 milioni, in crescita di oltre 7 milioni rispetto al 2015, così come è aumentato il margine operativo netto, pari a 25,7 milioni, ossia 6 milioni in più dall’anno precedente, con un utile netto di gruppi di 17 milioni (5,5 milioni in più rispetto al 2015), che verrà distribuito per l’81% con un dividendo pari a 0,089 euro per ogni azione ordinaria e un incremento delle risorse umane da 508 a 521.
Raccolta differenziata che premia
Nel bilancio di sostenibilità gli indicatori sociali ed ambientali sono sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno. Tra i dati principali vi è la percentuale di raccolta differenziata del territorio che supera il 74% (+6%). A distanza di un anno e mezzo dall’avvio della raccolta differenziata con la tariffa puntuale, l’80% dei cittadini ha registrato un risparmio rispetto alle bollette con la Tari. Il sistema che ha rivoluzionato le abitudini di cittadini e imprenditori degli undici Comuni del bacino (entro il 2017 tutti i Comini saranno a regime), premia chi consegna ad Aimag meno rifiuti indifferenziati, in quanto la bolletta si calcola appunto sul numero di conferimenti di questi rifiuti all’interno del bidone personalizzato con microchip e non più in base ai metri quadrati dello stabile, come prevedeva la tassa Tari. “Quasi tutti si stanno ottimizzando sul numero di conferimenti minimi – spiega il dirigente del settore ambiente di Aimag Paolo Ganassi –: partendo dal 2016, primo anno di entrata in vigore della tariffa puntale, l’80% degli utenti domestici ha risparmiato rispetto alla Tari”. Il risparmio è meno evidente nelle utenze non domestiche, come attività commerciali e industrie, dove il 50% risparmia e l’altra metà paga di più. “Prendiamo ad esempio le lavorazioni dove si producono molti scarti tessili – prosegue il dirigente Ganassi – oggi pagano di più perché prima, con il calcolo dei metri quadrati, qualcuno pagava al posto loro”. “Abbiamo ottenuto ottimi risultati nella raccolta differenziata e ringraziamo i cittadini a cui abbiamo chiesto di fare un grosso cambiamento - commenta il direttore generale Antonio Dondi -: all’inizio qualche bolletta era un po’ alta perché i cittadini chiedevano più bidoni di quelli necessari, ma con il passare dei mesi sono riusciti a capire quanti rifiuti producono e ad organizzarsi di conseguenza, arrivando a spendere meno. La tariffa puntuale è ‘meritocratica’: premia i comportamenti più virtuosi”.
Morosità in calo
Per quanto riguarda poi i ritardi nei pagamenti, ossia la morosità, l’effetto post sisma sta sempre più scemando: dagli 11 milioni di euro del 2013 le utenze insolute sono scese a 1 milione e mezzo. Resta comunque una fetta di popolazione che non paga la bolletta: nel 2016 la morosità si è attestata
intorno al 3,9%, comunque inferiore all’epoca della Tari quando i Comuni avevano morosità intorno all’8%. Nel complesso la morosità, tra gas e energia elettrica non pagati, si attesta intorno a 12-13 milioni di euro, mentre per l’acqua a 2 milioni e mezzo. “L’obiettivo è di ridurla a 8 milioni entro il 2017”, spiega Raffaele Zambelli responsabile dell’area legale. A distanza di 45 giorni da quando viene emessa la bolletta del gas il 7% degli utenti non paga, stando ai dati del primo semestre 2017. Un dato migliore di quel 10% registrato anni fa ma ancora lontano dal 3% pre crisi del 2008. Sui dati di bilancio, inoltre, ha inciso l’aumento della temperatura media invernale.
Lavori in corso
“Durante il 2016 abbiamo lavorato anche per il futuro”, commenta la presidente Borghi. Aimag sta infatti operando sul quarto lotto della discarica di Fossoli e la tutela del campo pozzi a Fontana di Rubiera. Un punto che si trova proprio accanto al Secchia: “La qualità dell’acqua è molto buona. Stiamo lavorando perché l’ampliamento della cassa di espansione tuteli dal rischio della contaminazione della falda”.
Sul fronte della sostituzione delle tubature in cemento amianto, i lavori inizieranno entro ottobre: tutto è pronto per bandire la gara per il primo stralcio, lungo 6,4 chilometri, che comporterà la sostituzione della condotta con diametro 350 con una condotta del diametro di 700.
Livello basso di indebitamento
“L’obiettivo è stato raggiunto: acquisire una scorta per l’investimento futuro in condizioni di crescita economica”. In sostanza Aimag presenta uno stato di salute finanziario talmente buono, con bassi livelli di indebitamento che “teoricamente potrebbe prendere parte alla gara per la concessione del gas di Modena 1 anche da sola - ha commentato il direttore generale Antonio Dondi -. Con le due concessioni per la raccolta dei rifiuti e la distribuzione del gas abbiamo potuto mantenere un notevole vantaggio competitivo”. “Ciò ovviamente in teoria – prosegue -: questo per indicare che il livello di indebitamento, rappresentato nei bilanci del 2016, è talmente basso da consentire questa opzione, che si precisa essere del tutto teorica, in quanto si ritiene che la partecipazione con un partner assicuri maggiori condizioni di competitività e la possibilità di programmare forti investimenti anche in altri settori”. Nella pratica, però, dovranno decidere i proprietari dell’azienda, ossia i 21 Sindaci dei Comuni azionisti. Il termine previsto per la conclusione dell’iter e la pubblicazione del bando è primavera 2018.

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