Uno dei più importanti indicatori 'real time' per avere il polso del
mercato sta per mandare un segnale di allarme da codice rosso.
È uno spread che viene solitamente utilizzato per anticipare lo scoppio
di bolle di asset finanziari e periodi di recessione. Si tratta della
differenza tra il rendimento dei bond societari ad alto rischio
americani e il tasso del decennale del Tesoro Usa, il titolo pubblico di
riferimento della prima economia al mondo.
Ebbene, lo spread ha raggiunto il livello di arancione. L'anno scorso era nella fascia della tranquillità (verde).
Il rendimento dei bond junk, secondo i dati a disposizione di Merrill
Lynch, è in rialzo di 205 punti base dai minimi del 5,16% toccati il 24
giugno dell'anno scorso. Al momento vale il 7,21%.
Lo spread si è ampliato da 257 punti base a 501 punti base nello stesso
arco di tempo. Ma i mercati continuano a essere troppo compiacenti.
Può anche essere che gran parte dei problemi del mercato dei titoli junk
siano nel settore energetico, che sta pagando il calo dei prezzi del
greggio e che rappresenta il 17% del mercato totale.
È una quota molto importante, ma non sufficiente a giustificare il
contagio nei mercati del credito. L'impressione è che gli investitori
stiano ignorando i segnali di allarme che arrivano, come dimostra anche
il rapporto tra i livelli del Nasdaq 100 e quelli dell'indice della
volatilità. Dai primi del 2012 a oggi il gap tra i due indici è rimasto
relativamente sotto controllo senza grandi sbalzi.
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