Sap: "Più sicurezza? Solo parole, ci mancano anche i proiettili..."

Modena, 18 novembre 2015 - Per la questura non è la fase due, ma meno uno’. Il Governo chiede di alzare la fase di attenzione dopo i terribili attentati di Parigi, ma la nostra città e le nostre forze dell’ordine, così come il corpo dei vigili del fuoco, in caso di emergenza, non sembrano assolutamente in grado di intervenire. Non per mancanza di volontà, ovviamente, ma per una grave carenza di mezzi e personale. Lunedì, nell’ambito di un summit urgente sulla sicurezza, il prefetto ha sottolineato come gli obiettivi sensibili siano costantemente vigilati e come, in città, «l’azione messa in campo dalle forze dell’ordine sia forta ed incisiva, capace di tenere sotto controllo la situazione».Ma è veramente tutto così ‘tranquillo’? In realtà se, ipoteticamente, qualche kamikaze si introducesse in questura, non vi sarebbe alcun modo di ‘contenere’ l’attentato. Infatti se le finestre risultano blindate, non si può dire lo stesso per le porte.

«Per tutelare la cittadinanza occorre che prima gli agenti possano essere messi nella condizione di lavorare in sicurezza – afferma il segretario provinciale Sap Rocco Caccavella – ci sentiamo di esprimere forte preoccupazione soprattutto per la mancanza di vigilanza passiva all’interno della questura. Non vi sono sistemi di sicurezza; può entrare chiunque poiché non vi è un doppio ingresso con le dovute precauzioni simile, ad esempio, a quello della sede dei carabinieri. In sostanza, se qualcuno si fa ‘saltare’, noi possiamo soltanto restare a guardare». E questo non è l’unico grave problema che interessa l’incolumità delle forze dell’ordine; in caso di emergenza o attentato, il numero di giubotti antiproiettile non è sufficiente per tutte le pattuglie e anche i proiettili scarseggiano, vi è solo una riserva ‘strategica’. Per non parlare della centrale operativa, priva di una radio trasmittente che possa essere definita tale. «Quella che abbiamo in dotazione – spiega Caccavella – l’abbiamo ottenuta smontandola da un furgone. Infatti non sono arrivati i fondi per pagare la ditta che si occupa dell’aggiornamento software. In sostanza, se la radio ci lascia a piedi, comunichiamo con le pattuglie del territorio attraverso i walkie talkie, situazione che non ci sentiamo di escludere».

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