Convergenze tra le due forze politiche su un programma non solo anti-immigrati.... I MURI SONO STATI ABBATTUTI A BERLINO DEFINIFIVAMENTE.... VOGLIAMO DI NUOVO COSTRUIRLI?!?!?!?
La “fortezza Europa” che sognano Matteo Salvini e Viktor Orban con frontiere impermeabili a qualunque arrivo di migranti è il messaggio forte che Roma e Budapest preparano per le europee 2019. Senza precisi accordi elettorali, ognuno nelle attuali formazioni ma allargando al massimo, nei propri Paesi, la base elettorale, vicepremier italiano e premier ungherese si candidano a guidare il cambiamento dell’Unione e presentarsi alle europee con un programma complessivo, non solo anti-immigrati, per scalzare l’attuale Parlamento europeo e la Commissione governate oggi, secondo Salvini, «dalle élite finanziate dei Soros e guidate da Macron».
È durato poco più di un’ora l’incontro tra Matteo Salvini e Viktor Orban ieri nella Prefettura di Milano mentre a San Babila già si riunivano i manifestanti a favore dell’accoglienza e dell’integrazione. Circa un migliaio per partecipare alla manifestazione “Europa senza muri” a cui hanno aderito anche partiti politici e sindacati. Salvini e Orban non si conoscevano di persona anche se il premer ungherese aveva molto apprezzato, a suo tempo, l’europarlamentare Salvini a difesa della nuova Costituzione. «Salvini è un eroe – ha detto Orban - è un mio compagno di destino, sono molto curioso di conoscere la sua personalità». Ma, ha aggiunto «sono ungherese e quindi leale. Anche per questo incontro ho chiesto il contributo del presidente Berlusconi perché noi nel Parlamento europeo siamo con lui». A chi chiedeva di possibili alleanze (magari con la Lega nel Ppe) Orban ha spiegato che nel Parlamento europeo attualmente «ci sono due campi: uno guidato da Macron che è a capo di quelle forze che sostengono l’immigrazione. Dall’altra parte ci siamo noi che vogliamo fermare l’immigrazione illegale. Su questa questione c’è un grosso dibattito anche nel Ppe. Noi vorremmo che fosse adottata la nostra posizione». E Salvini, senza rinnegare del tutto il progetto “Lega delle Leghe” ha spiegato che «ognuno con la sua storia può portare energie diverse per l’obiettivo comune».
Orban ha mostrato di conoscere bene le riserve del M5S sulle posizioni di Visegrad sui migranti contro le relocation, ma ha tagliato corto: «Tutti i governi eletti dal popolo italiano – ha detto - noi li consideriamo partner potenziali dell’Ungheria. Non mi interessano diatribe interne». Mentre ha enfatizzato le convergenze con Salvini: «con lui – ha insistito - ci siamo trovati d’accordo sul punto più importante, che è l’immigrazione. L’Ungheria ha dimostrato che può essere fermata. Dicevano che era impossibile, ma l’Ungheria ha dimostrato che è possibile sia sul piano giuridico sia su quello fisico». Ora, secondo Orban «dal successo di Salvini dipende la sicurezza dell’Unione: lo invitiamo a non indietreggiare».
Complimenti ricambiati da Salvini che ha minimizzato le differenze sulla modifica di Dublino e sulla mancata relocation. «Cambiare i Trattati Ue non solo sull’immigrazione è una nostra priorità – ha scandito Salvini – ma se la Francia di Macron invece di dare lezioni agli altri Governi dimostrasse per primo la solidarietà riaprendo il confine di Ventimiglia, allora anche i Paesi di Visegrad potrebbero avere un atteggiamento diverso». Salvini non ha rinnegato nulla sul caso Diciotti: «Non saranno le indagini della magistratura a farmi cambiare idea». Sui movimenti secondari ha confermato che si è vicini a un accordo con la Germania ma «deve essere a saldo zero, ossia tanti ne rientrano e tanti devono essere rimandati a casa loro». E sulla missione Sophia a guida italiana doccia gelata di Salvini, che ha annunciato «se non si cambiano le regole di ingaggio ne possiamo pure fare a meno».
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Gerardo Pelosi
ADESSO E' CHIARO CHE IL PARTITO POPOLARE EUROPEO NON E' SOVRANISTA E MEN CHE MENO ANTI EUROPEISTA...... TANTE COSE VANNO RIVISTE....... MA I MURI SONO STATI FORTUNATAMENTE ABBATTUTI A BERLINO......LI VOGLIAMO ALZARE ADESSO!?!?!?
È durato poco più di un’ora l’incontro tra Matteo Salvini e Viktor Orban ieri nella Prefettura di Milano mentre a San Babila già si riunivano i manifestanti a favore dell’accoglienza e dell’integrazione. Circa un migliaio per partecipare alla manifestazione “Europa senza muri” a cui hanno aderito anche partiti politici e sindacati. Salvini e Orban non si conoscevano di persona anche se il premer ungherese aveva molto apprezzato, a suo tempo, l’europarlamentare Salvini a difesa della nuova Costituzione. «Salvini è un eroe – ha detto Orban - è un mio compagno di destino, sono molto curioso di conoscere la sua personalità». Ma, ha aggiunto «sono ungherese e quindi leale. Anche per questo incontro ho chiesto il contributo del presidente Berlusconi perché noi nel Parlamento europeo siamo con lui». A chi chiedeva di possibili alleanze (magari con la Lega nel Ppe) Orban ha spiegato che nel Parlamento europeo attualmente «ci sono due campi: uno guidato da Macron che è a capo di quelle forze che sostengono l’immigrazione. Dall’altra parte ci siamo noi che vogliamo fermare l’immigrazione illegale. Su questa questione c’è un grosso dibattito anche nel Ppe. Noi vorremmo che fosse adottata la nostra posizione». E Salvini, senza rinnegare del tutto il progetto “Lega delle Leghe” ha spiegato che «ognuno con la sua storia può portare energie diverse per l’obiettivo comune».
Orban ha mostrato di conoscere bene le riserve del M5S sulle posizioni di Visegrad sui migranti contro le relocation, ma ha tagliato corto: «Tutti i governi eletti dal popolo italiano – ha detto - noi li consideriamo partner potenziali dell’Ungheria. Non mi interessano diatribe interne». Mentre ha enfatizzato le convergenze con Salvini: «con lui – ha insistito - ci siamo trovati d’accordo sul punto più importante, che è l’immigrazione. L’Ungheria ha dimostrato che può essere fermata. Dicevano che era impossibile, ma l’Ungheria ha dimostrato che è possibile sia sul piano giuridico sia su quello fisico». Ora, secondo Orban «dal successo di Salvini dipende la sicurezza dell’Unione: lo invitiamo a non indietreggiare».
Complimenti ricambiati da Salvini che ha minimizzato le differenze sulla modifica di Dublino e sulla mancata relocation. «Cambiare i Trattati Ue non solo sull’immigrazione è una nostra priorità – ha scandito Salvini – ma se la Francia di Macron invece di dare lezioni agli altri Governi dimostrasse per primo la solidarietà riaprendo il confine di Ventimiglia, allora anche i Paesi di Visegrad potrebbero avere un atteggiamento diverso». Salvini non ha rinnegato nulla sul caso Diciotti: «Non saranno le indagini della magistratura a farmi cambiare idea». Sui movimenti secondari ha confermato che si è vicini a un accordo con la Germania ma «deve essere a saldo zero, ossia tanti ne rientrano e tanti devono essere rimandati a casa loro». E sulla missione Sophia a guida italiana doccia gelata di Salvini, che ha annunciato «se non si cambiano le regole di ingaggio ne possiamo pure fare a meno».
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risponerò appena possibile