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SAMORI' : Rinnovare metodi e persone della classe politica e dirigente

Il fatto di trovarci ad affrontare una delle più grandi crisi economiche e sociali a livello mondiale totalmente impreparati e inadeguati ci fa comprendere quanto le persone che ci hanno governato fino a ora non siano state all’altezza della situazione.
Fino a oggi interessi partitici e individualistici – uniti a uno scarso livello culturale e all’assenza di esperienze lavorative della gran parte della classe politica e dirigente -, hanno avuto il sopravvento sul benessere comune.
Se l’Italia vuole tornare a essere competitiva con il resto d’Europa non può più permettersi istituzioni che costano tre volte tanto, che vivono sul privilegio o che portano avanti scelte classiste.
È ormai ovvio che ogni volta lo Stato attribuisce un margine di vantaggio superiore a un organo del proprio apparato, o a chi lo rappresenta, la società perde inevitabilmente qualcosa.
È indispensabile quindi ridisegnare la guida del nostro Paese.
Per questo c’è bisogno di:
  • sradicare l’attuale gruppo politico e dirigente favorendo l’insediamento di nuove personalità in grado di guidare l’Italia fuori dall’odierna crisi, verso un futuro di sviluppo e di benessere;
  • selezionare e formare una nuova classe dirigente, in specie politica, adeguata, competente e autorevole;
  • limitare a due il numero massimo di legislature per i parlamentari, in modo da evitare il tragico errore del far divenire la politica un mestiere stabile e duraturo;
  • limitare i doppi incarichi imponendo a chi ha più di un rapporto con l’ente pubblico di scegliere un unico trattamento retributivo;
  • abolire da subito tutti quei privilegi e tutti quei costi di casta che – senza produrre alcun valore per la comunità – incidono sensibilmente sulle casse dello Stato;
  • ristabilire un’effettiva capacità competitiva tra istituzioni e economia reale dando la possibilità a quest’ultima di gareggiare ad armi pari anche con il settore pubblico;
  • ripristinare un rapporto di fiducia tra cittadini e Stato, riportando quest’ultimo alla sua funzione originaria: offrire un servizio utile e reale al paese.

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