Forza Italia: "Uniti si vince". Tutti al lavoro per l'intesa NEL CENTRODESTRA
Prima Berlusconi che detta la linea in
chiaro: «Per il bene del Paese le strade dei diversi partiti devono
ricongiungersi»; poi i freddi dati degli ultimi sondaggi che confermano:
il Pd cala vistosamente mentre la Lega decolla.
Insomma, se i cocci di quella che fu
l'antica alleanza tra Pdl e Carroccio tornassero insieme Renzi avrebbe
tutt'altro che vita facile. Nel giro di un mese Forza Italia torna col
segno più (16,2%), la Lega balza al 10,85, Fdi vale un 3,6%, Ncd e Udc
pesano circa il 3,8%. Totale: 34,2%. Considerando che il Pd è scivolato
al 36,3% e che Berlusconi, si sa, in campagna elettorale riesce sempre a
spostare un paio di punti percentuali, ovvio che gli azzurri inizino a
sognare la rimonta. Tutti insieme, però. Così, se Maurizio Gasparri è il
primo a suonare la carica: «Per la prima volta dopo mesi un sondaggio
vede il centrodestra tornare potenzialmente in partita. Si registra il
primo cedimento del parolaio Renzi»; Paolo Romani va al sodo: «Se si
abbandonano le logiche personalistiche e le ambizioni elettorali
particolari si può lavorare assieme per parlare di nuovo a
quell'elettorato moderato che da sempre rappresenta la maggioranza del
Paese». Stesso concetto espresso da Daniela Santanchè: «La partita è più
che mai aperta e la possiamo vincere se saremo capaci di ritrovare una
sintesi politica fra le diverse anime del centrodestra». Anna Maria
Bernini twitta: «Gli italiani cominciano a capire il grande bluff
dell'illusionista Renzi. Centrodestra unito unica vera alternativa alla
sinistra degli annunci. #inizialozapping».
Come superare l'impasse? Ci vorrà del tempo ma i canali sono più che aperti. Pare infatti che Berlusconi, prima dell'ultimo summit con Renzi sul patto del Nazareno, abbia telefonato a Maurizio Lupi e Nunzia De Girolamo per un giro di consultazioni. Ovviamente la questione dell'Italicum con la soglia di sbarramento al 3% è di vitale importanza per gli alfaniani. L'accordo non c'è ancora ma le telefonate intercorse dimostrano che l'ascia di guerra sembra sotterrata.
Con Salvini (ma anche con Giorgetti e Calderoli) invece i contatti sono abbastanza frequenti. E poi c'è la partita delle Regionali: si vuole evitare il bis dei casi Calabria ed Emilia Romagna dove Ncd e Udc correranno da soli, a tutto vantaggio del Pd. Sul dossier «centristi» ci sta lavorando Altero Matteoli mentre su quello del Carroccio è in prima fila Giovanni Toti.
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