GENDER : FORMAZIONE Il 17 dicembre alla Sala del 600 si discuterà del “gender” sotto il profilo medico, scientifico e antropologico

l'deologia del ‘gender’ – Dalla biologia all’arbitrio. Il punto di vista scientifico”. Questo il titolo dell’incontro che si terrà giovedì 17 dicembre alle 20.45 presso la Sala del 600 in via Curta Santa Chiara 18, organizzato dall’Unità pastorale Carpi centro e da Agesc Sacro Cuore. Un confronto a cui sono invitati a partecipare i genitori, gli insegnanti, gli educatori e tutti coloro che hanno responsabilità in campo educativo, per avere un quadro lucido e oggettivo sul tema. I due relatori, Giuseppe Grana, medico e presidente del circolo culturale cattolico “Il Faro” di Modena e Giovanni Lazzaretti, ingegnere e membro del consiglio direttivo del circolo Culturale “J. Maritain” di San Martino in Rio, analizzeranno infatti il tema partendo da un approccio medico, scientifico e antropologico, per evidenziarne poi le ricadute su famiglia, scuola e società. La domanda di fondo da cui si parte è la seguente: “Maschio o femmina si nasce o si sceglie di diventarlo?”. La risposta arriva dalla genetica, che stabilisce il dimorfismo sessuale, la differenziazione tra maschi e femmine e la relativa complementarietà. Secondo i teorici del gender, la genetica non ha voce in capitolo: chiunque può scegliere il proprio genere in base alla percezione che ha di sé; sarebbero quindi l’ambiente e le consuetudini a condizionare l’individuo indirizzandolo verso una “scelta” sessuale. Un’argomentazione totalmente fallace, come dimostra la storia di Bruce Reimer, bambino la cui vita è stata distrutta dagli esperimenti del dottor Money. Ai giorni nostri, alcuni esempi della tentata sessualizzazione precoce dei bambini si possono ravvisare nella distribuzione del libro “Piccolo uovo” di Altan nelle scuole milanesi, che equipara i “diversi tipi di famiglie”, e nell’asilo Egalia, un istituto gender free di Stoccolma. I relatori tratteranno anche il tema della disforia di genere (transessualismo), dimostrando che anche in questo caso è la scienza a venirci in aiuto: è, infatti, dimostrato che la sessuazione intrauterina dell’individuo orienta tutti gli organi, cervello compreso, verso un determinato sesso, maschile o femminile. “L’importante è l’amore”. Questa la scusa che adducono le coppie omosessuali per pretendere di adottare bambini. È la psicologia, questa volta, ad affondare le loro certezze: l’amore è importante, ma il problema è che la strutturazione della personalità avviene attraverso la costruzione dell’identità di sé. Il bambino costruisce l’identità di sé attraverso una tecnica detta “aptonomia”, per la quale si identifica con il genitore di ugual sesso e si differenzia dal genitore di sesso diverso. Attraverso il riferimento all’omosessualità, verranno illustrate le connessioni che ha il gender con la politica, nonché verrà evidenziato il potere manipolatorio dei media.

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