Berlusconi fissa i paletti sul sistema elettorale
Berlusconi mette i suoi paletti sul programma sociale della coalizione di
centrodestra: reddito di cittadinanza, sostegno ai poveri, stipendi garantiti
per le mamme, fondi per l'assistenza alle persone della terza età , misure per
il lavoro e per il Mezzogiorno, cure agli animali abbandonati grazie ad
agevolazioni dello Stato.
Poi c'è la legge elettorale: proporzionale con premio di maggioranza alla
coalizione e non alla lista, niente preferenze, miniliste. Tornato a palazzo
Grazioli dopo un periodo di assenza, il Cavaliere ha radunato i suoi esperti in
materia. All'ora di pranzo un breve incontro con i membri della commissione
azzurra incaricata di scrivere la proposta di Forza Italia che la settimana
prossima si tramuterà in un progetto di legge. Attorno al tavolo c'erano Renato
Brunetta, Paolo Romani, Gregorio Fontana, Niccolò Ghedini, Lucio Malan, Roberto
Occhiuto, Andrea Orsini e Francesco Paolo Sisto, capogruppo azzurro nella prima
commissione, Affari costituzionali. Il faro che muove il Cavaliere è il «lodo
Mattarella»: garantire cioè la piena corrispondenza fra maggioranza degli
elettori e maggioranza degli eletti, in modo da assicurare la massima
rappresentatività al nuovo Parlamento. Il tutto rispettando le indicazioni
arrivate dalla Corte costituzionale che s'è appena espressa sull'Italicum.
Ancora da valutare la questione della soglia di sbarramento che dovrebbe essere
uniforme per Camera e Senato: in caso di «corsa solitaria», la soglia sarebbe
di almeno il 5%, mentre in caso di coalizioni si sta ragionando su un 3-4%. Il
testo di legge verrà scritto in questa settimana e poi verrà depositato in
Commissione a Montecitorio. Ovvio che la proposta recepisce i desiderata di
Berlusconi ma poi occorrerà mediare per fare una sintesi tra le altre proposte
messe sul tavolo da tutte le forze politiche. La trattativa quindi entrerà nel
vivo soltanto tra una decina di giorni.
Intanto fa discutere il caso Sicilia dove Gianfranco Miccichè aveva aperto
alle primarie per individuare il candidato ideale di tutto il centrodestra.
Primarie che, si sa, non sono mai piaciute a Berlusconi. Miccichè aveva
accettato le consultazioni interne per realpolitik e, più che altro, per
prendere tempo: lo faccio per tenere insieme la coalizione. A un certo punto
girava voce che il Cavaliere avesse dato la sua benedizione alle primarie
sull'isola ma poi lo staff del Cavaliere ha prontamente smentito: «Qualsiasi
dichiarazione o affermazione attribuita al presidente in merito alle elezioni
siciliane è destituita di ogni fondamento», si legge. Ergo, tutto fermo.
Ci penserà il Cavaliere che ieri ha passato il pomeriggio con tutte le
parlamentari di Forza Italia. Un conclave rosa-azzurro dove l'ex premier ha
parlato di legge elettorale ma soprattutto della prossima campagna elettorale:
«Stiamo lavorando al programma. La nostra sarà una proposta politica semplice e
chiara. Pochi punti ma efficaci e spiegati bene». Attenzione soprattutto ai più
bisognosi: «Bisogna fare proposte che aiutino chi non ce la fa. Occorre aiutare
i poveri e i malati». La confessione: «Sono poco a Roma ma vi assicuro che sto
lavorando al prossimo programma. Dobbiamo riaggiornarlo anche se i punti
cardine restano sempre quelli: taglio delle tasse e taglio della spesa
pubblica. Con la Lega siamo d'accordo su quasi tutto. L'unica cosa che ci
divide è l'uscita dall'euro. Una mediazione potrebbe essere lo studio di una
lira per gli scambi interni». Sul partito: «Non rottamo nessuno ma almeno il
30% dei nuovi candidati saranno presi dalla società civile e dalla squadra di
amministratori locali». Quindi, dando appuntamento al prossimo giovedì,
assicura tutte: «E io, naturalmente, sarò in campo».
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