Orlando a Finale, «visita inopportuna» Forza Italia commenta l’arrivo del Ministro: «La candidata del Pd è simbolo di continuità, qui ci vuole un taglio netto»
- 01 GIUGNO 2016
«Chiamare il ministro Orlando è forse il
tentativo per avere l'eticchetta di “candidata attenta alla legalità”?
Forse sono stati costretti a chiamare il Ministro della Giustizia per
cercare di coprire mediaticamente le tante problematche rilevate: dal
cemento depotenziato alle delibere di giunta carenti, dai bandi di gara
sospetti alla vicenda Aemilia».
Non ci va per il sottile Giorgio Cavazzoli, candidato di Forza Italia nella lista civica di Sandro Palazzi, nel criticare definendola «inopportuna» la visita del ministro Andrea Orlando accolto ieri pomeriggio dalla candidata a sindaco Elena Terzi e da numerosi esponenti del Pd, che sostengono la sua campagna elettorale. «La Terzi - prosegue Cavazzoli - rappresenta la continuità. Serve invece un taglio netto. La lista civica di Palazzi è l'unica che può garantire discontinuità e al contempo una squadra di alto profilo e grande professionalità».
La visita del ministro è stata anche l’occasione per fare visita ai luoghi della ricostruzione, quelli già ripristinati e quelli che ancora presentano i segni del terremoto. Giorgio Cavazzoli e Antonio Platis, capogruppo Forza Italia Area Nord intervengono anche sull’andamento della ricostruzione: «A 4 anni dal sisma è necessario mettere a punto la macchina della ricostruzione - sottolineano - Oggi con i grandi condomini che iniziano ad essere demoliti e ricostruiti si toccano con mano nuovi problemi. Ad esempio a seguito della demolizione tutti i condomini saranno proprietari di un lotto indiviso di terreno. Quando la ricostruzione sarà terminata dovranno tornare dal notaio per 'dividere' l'edificio con le quote precedenti. Questa operazione costerà al terremotati ben l'1 per cento, come qualsiasi altra divisione che viene effettuata su un immobile in Italia. Una vera follia che tartassa nuovamente i proprietari degli edifici distrutti dal sisma».
«Altra criticità - continuano i due - è rappresentata dalle finiture proprie o connesse che, a seconda del comune in cui si presentano le domande si hanno risposte diverse. Ad esempio - spiegano Cavazzoli e Platis - se viene sistemato un muro di un edificio lievemente danneggiato in alcuni casi pagano l'intonacatura di tutta la stanza e in altri solo della parete interessata dalle crepe. Nonostante l'assunzione di tantissimi interinali, ai Comuni mancano ancora funzionari in grado di dare il via libera ai lavori istruttori eseguiti. Per rafforzare gli uffici sarebbero necessarie figure esperte che, proprioniamo, vengano comandate da altri Enti locali per almeno un anno. Così funzionari di Modena, della Provincia o di altri comuni potrebbero venire in supporto agli uffici tecnici della Bassa».
«Ultimo punto fondamentale è l'apertura di un ufficio sismico dell'Area Nord. Era necessario prima del terremoto e oggi lo è ancora di più. Carpi e Sassuolo - concludono Cavazzoli e Platis - l'hanno già attivato da tempo e non si capisce come mai un territorio con 90mila abitanti e queste specifiche criticità ne sia sprovvisto».
Non ci va per il sottile Giorgio Cavazzoli, candidato di Forza Italia nella lista civica di Sandro Palazzi, nel criticare definendola «inopportuna» la visita del ministro Andrea Orlando accolto ieri pomeriggio dalla candidata a sindaco Elena Terzi e da numerosi esponenti del Pd, che sostengono la sua campagna elettorale. «La Terzi - prosegue Cavazzoli - rappresenta la continuità. Serve invece un taglio netto. La lista civica di Palazzi è l'unica che può garantire discontinuità e al contempo una squadra di alto profilo e grande professionalità».
La visita del ministro è stata anche l’occasione per fare visita ai luoghi della ricostruzione, quelli già ripristinati e quelli che ancora presentano i segni del terremoto. Giorgio Cavazzoli e Antonio Platis, capogruppo Forza Italia Area Nord intervengono anche sull’andamento della ricostruzione: «A 4 anni dal sisma è necessario mettere a punto la macchina della ricostruzione - sottolineano - Oggi con i grandi condomini che iniziano ad essere demoliti e ricostruiti si toccano con mano nuovi problemi. Ad esempio a seguito della demolizione tutti i condomini saranno proprietari di un lotto indiviso di terreno. Quando la ricostruzione sarà terminata dovranno tornare dal notaio per 'dividere' l'edificio con le quote precedenti. Questa operazione costerà al terremotati ben l'1 per cento, come qualsiasi altra divisione che viene effettuata su un immobile in Italia. Una vera follia che tartassa nuovamente i proprietari degli edifici distrutti dal sisma».
«Altra criticità - continuano i due - è rappresentata dalle finiture proprie o connesse che, a seconda del comune in cui si presentano le domande si hanno risposte diverse. Ad esempio - spiegano Cavazzoli e Platis - se viene sistemato un muro di un edificio lievemente danneggiato in alcuni casi pagano l'intonacatura di tutta la stanza e in altri solo della parete interessata dalle crepe. Nonostante l'assunzione di tantissimi interinali, ai Comuni mancano ancora funzionari in grado di dare il via libera ai lavori istruttori eseguiti. Per rafforzare gli uffici sarebbero necessarie figure esperte che, proprioniamo, vengano comandate da altri Enti locali per almeno un anno. Così funzionari di Modena, della Provincia o di altri comuni potrebbero venire in supporto agli uffici tecnici della Bassa».
«Ultimo punto fondamentale è l'apertura di un ufficio sismico dell'Area Nord. Era necessario prima del terremoto e oggi lo è ancora di più. Carpi e Sassuolo - concludono Cavazzoli e Platis - l'hanno già attivato da tempo e non si capisce come mai un territorio con 90mila abitanti e queste specifiche criticità ne sia sprovvisto».
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